giovedì 26 settembre 2013

Sono una donna con le palle!

Eh sì, sono una donna con le palle! E guai a chi osasse dire il contrario!!! Negli ultimi 4 anni sappiamo solo noi cosa ne abbiamo passate, nemmeno in una vita intera dovrebbero capitare tutte ste robe negative cavolo. Ogni volta crollo, mi piego in ginocchio, piango, ma poi caxxo no! Sbatto il pugno in terra, le lacrime di dolore mischiate a fango diventano di rabbia e mi rialzo, mi rialzo sempre. Sempre più incazzata, sempre più forte. Perchè no, vita, tu non mi piegherai mai, e io ti rido in faccia se pensi di battermi, sei solo un'ingenua! E anche sta volta io e marito stiamo reagendo al meglio. Nemmeno questa esperienza sta riuscendo a dividerci, anzi. Noi ci prendiamo per mano e continuiamo ad andare, sotto la pioggia, sotto il temporale, i tuoni, la tempesta, la grandine, i tornado. Noi la nostra mano non la molliamo, anzi la presa si fa sempre più decisa. La mia mano un tutt'uno con la sua. Forse è proprio questo che dà fastidio, che suscita tutto questo trambusto intorno a noi. La nostra arma imbattibile fa paura, fa paura e invidia a tanti. Ma sapete che vi dico? Che noi stiamo superando anche questa, anche sta volta, e quelli che tremeranno e piangeranno tra poco non saremo noi. No, noi stiamo già sorridendo, perchè il sole sta notte mi è apparso in sogno, ha trapassato le nubi più nere e mi ha baciata in viso. Questa è una sua promessa, anche questo tormendo passerà, passerà. Arcobaleno preparati, sta arrivando il tuo momento!


lunedì 23 settembre 2013

Buio buio buio buio buio buio

La vita fa schifo, sono stanca, siamo stanchi. Sembra che qualcuno o qualche cosa ce l'abbia con noi e stia cercando in ogni modo e maniera di farci del male. Perchè?
Questi giorni sono di buio, buio assoluto. Pochi giorni fa, senza una motivazione concreta e valida, hanno lasciato a casa marito da lavoro. In questi anni lo hanno riempito di riconoscimenti, di approvazione, di complimenti per il suo impegno e la sua profonda dedizione e poi dalla sera alla mattina lo buttano via. Lui come sempre fa il forte, io sto cedendo. Lui ha chiesto il mio sostegno, io non ce la faccio più a lottare. Vorrei solo mettermi la testa tra le mani e restare così per giorni, mesi, anni, finchè quest'aura di negatività non ci lascerà stare, finchè tutto questo non sarà finito. Ci troviamo per l'ennesima volta a dover tirar fuori le unghie e lottare. Ma dove troverò ancora la forza, dove? Ormai ho finito la mia riserva, sto grattando disperata il barile vuoto sperando di trovarci ancora qualche cosa. Mi sento un'ombra, un essere informe, mi sento buio e vuoto. Abbiamo già sentito i sindacati, ci hanno detto che siamo nella ragione e ci dovranno pagare molto, ci hanno consigliato di andare avanti con un legale che saprà tutelarci al meglio. Abbiamo già impugnato il tutto e contattato uno dei più bravi. Oggi hanno cacciato marito come un criminale quando è andato a riprendersi le sue cose. Gliele hanno portate fuori non facendolo nemmeno avvicinare. Io ho buttato via il mio orgoglio, ho chiesto quasi pietà a quella gente, per marito, per me, per la nostra sofferenza... ho ricevuto solo urla, parole pesanti e fuori luogo. L'ennesima pugnalata al mio cuore ferito. Quello che mi tira avanti ora è solo la rabbia, perchè possono calpestarmi, ferirmi, farmi del male, ma le persone che amo non si toccano, marito non si tocca. Dopo tutto quello che ha fatto per loro, non ho proprio più parole. Ho solo una gran voglia di vendetta. Perchè questa vita non può trattarci così, nessuno può trattarci così, non ce lo meritiamo.

P.S. se da qui passano avvocati o sindacalisti, un consiglio in privato è sempre ben accetto.

mercoledì 18 settembre 2013

Maga magò

Eccomi qua, la streghetta. Bè diciamo, a parte sogni strani, i sintomi stanno diminuendo.
Sogni strani tipo quello di sta notte in cui il Papa si doveva dimettere perchè cadeva il governo, poesie filocomuniste, far figli come conigli, mica roba spiccia. Io nei miei sogni conosco gente famosa, sono una VIPZZZZZZ.
In compenso ci si mette l'altra strega a darmi i nervi. Sì perchè l'idiota, ossia io, un mesetto fa vede un post su FB in cui si diceva "Hai un problema grosso che non riesci a risolvere? Stai soffrendo? Hai perso le speranze? Clicca qui per avere il tuo consulto dalla maga circe" (non si chiamava così ma fa nulla, di porcate ne fà) "si offre gratuitamente di analizzare il tuo caso e cercare di trovare una soluzione! L'unica cosa che chiede è di farle sapere se risolverai ogni cosa perchè sta facendo una ricerca su quanto la sua forza sia potente". E la sottoscritta, risottolineo idiota, cosa fa? Io ho un problema grosso, io sto soffrendo come un cane, io sto perdendo le speranze... quindi clicco. Compilo tutto il form, chiede solo data di nascita, nome ed email. Tutto qui? La maga magò promette di rispondere in 24-48 ore. Aspetto e aspetto e 47 ore dopo, giusto per tenere un po' in suspance, arriva il tlin sul cellulare: mail arrivata. Corro a leggerla e trovo un sacco di idiozie generiche "hai un malocchio, una persona ti vuol male, aglio prezzemolo e finocchio blà blà il tuo caso è complesso, versami i soldi e mi concentrerò su di te...". Vabbè chiudo la pagine e finisce lì. Macchè! Da allora mi arriva quasi una mail al giorno con oggetti sempre più minacciosi. Siamo partiti da "arriverà una grande felicità nella tua vita", "La felicità bussa alla tua porta",... ed ora siamo arrivati a "messaggio importante, leggi in fretta", "Corri, il tempo stringe", "Devi agire ora, domani... sarà troppo tardi". Ma tiè, ocio malocio prezzemolo e finocio! Sta a vedere che il malocchio me lo tira questa. Domani mi scriverà che se non la pago muoio, tiè! Ma vaffa.... Quindi gente, non fate come me, date fuoco alle streghe finchè siete in tempo!




Stregonerie a parte c'ho un problema. Ho un tarlo nella testa. Vi prego se avete una soluzione alternativa toglietemelo perchè mi sta bucando il cervello. Venerdì ho iniziato il progestinico. La tb non è salita, eppure il progesterone dovrebbe simulare un'ovulazione, quindi la tb dovrebbe salire, perchè in ovulazione è il progesterone che alza la tb no?, mah, son sempre quella delle stranezze... vabbè a parte questo ho avuto muco eggs fino a domenica, che poi è diventato creamy, ma visto che la tb non s'è alzata suppondo che il pg mi abbia bloccato l'ovulazione ed il follicolo non sia scoppiato. Eccallà! Da 3 giorni ho una fitta all'ovaia destra, come una spina, va e viene ma è abbastanza fastidiosa. Di solito ce l'ho in ovulazione o al massimo prima del ciclo. Ora sono a metà tra le due cose... non è normale. Ecco io mi sto convincendo che il follicolo non è scoppiato e si è incistato, per questo mi dà tutto sto fastidio. Non trovo altre spiegazioni. HELP soluzioni alternative cercasi, prima che i brutti pensieri facciano capolino :-( mancano solo le cisti mò

lunedì 16 settembre 2013

Sogni e... dannato farlutal

E per quanto nell'ultimo periodo ho ritrovato la forza e l'ottimismo ogni tanto arriva la notte. E la notte porta con sé i sogni. E nel sogno mi ritrovo con un foglio di beta positivo in mano. Ma non ci credo, non ancora e faccio il test. E la seconda linea c'è, spessissima. E giro con quel test maledetto in mano, causa di un'infinità di lacrime, per una volta così come dovrebbe essere. E con la consapevolezza cresce la gioia. Una felicità che non provavo da mesi, da anni, anzi che non ho mai provato. E so che dovrei stare con i piedi per terra ma lo urlo, lo urlo al mondo 'sono incinta, siamo in due ora'. E mi sveglio così, con la mano protettrice ad abbracciare la pancia e un sorriso beato sul viso. Ci metto qualche secondo a realizzare, e su quel sorriso congelato iniziano ad arrivare le lacrime. E senza trovare nemmeno la forza di muovermi inizio ad essere scossa dai singhiozzi. Faccio fatica a credere che quei versi, quasi animali, provengano da me. E marito mi trova così, rannicchiata su me stessa, con quel dannato sorriso congelato in faccia, quella maledetta mano sulla pancia, il cuscino fradicio ed il letto scosso dai miei spasmi. 'Cosa c'è, cos'hai' urla quasi spaventato. E l'unica cosa che riesco a dirgli è che non voglio più sognare, mai più.

Poco dopo arrivano anche i sintomi, un brufolo gigante sul mento, il dolore al petto e la tachicardia, la nausea e poi il vomito nel prato del centro commerciale e soprattutto l'umore, nero come il più cattivo Dart Fener, e realizzo... stronzo farlutal. La sera prima ho iniziato il progestinico. E i sintomi sono gli stessi dell'altra volta. Mania di omicidio di massa, occhi che sparano fuoco, e rabbia, tanta rabbia. Tutti i buoni propositi e la gioia dell'ultimo periodo vengono scacciati da un'altra me stessa, incazzosa e nervosa, che urla ogni volta che marito, grazie al cielo comprensivo, la contraddice. Una me stessa posseduta da questo diabolico farmaco che manda in tilt il mio sistema ormonale. ODIO! Grrrrr! E con un umore così cosa c'è di meglio se non andare alla family IKEA?!? Quello splendido posto in cui ci andiamo sempre senza comprare mai nulla, promettendoci ogni volta di non tornarci più, e ci ritroviamo sempre attorniati da una massa infinita composta perlopiù da marmocchi frignanti che bucano i timpani e ci passano tra le gambe rischiando di farci cadere di faccia tra l'affilatissimo pelapatate ergonomico e lo spessissimo e durissimo tagliere in legno massiccio, padri esauriti che urlano rincorrendo le pesti omicide, madri che ci passano sui piedi con i loro passeggini per superarci e poi sorridono senza nemmeno chiedere scusa, perchè a loro è tutto concesso, hanno un bambino no? E dopo appena 10 minuti marito guardando i miei occhi indiavolati inizia a ringraziare il cielo che non fumo, perchè se solo avessi un accendino in mano, ooooooooh, chissà tutto questo legno ikea come brucerebbe bene! Muhahahahah! Più cattiva di Voldemort in persona, non c'è dubbio. Tremate gente, tremate: la strega è tornata!!!!

giovedì 12 settembre 2013

Risposta alla lettera sull'infertilità - la risposta di un marito

Giorni fa ho postato la lettera sull'infertilità, scritta da donne che come noi combattono ogni giorno per il loro sogno. Una richiesta di aiuto, di un abbraccio o semplicemente di comprensione. Ma nella nostra lotta noi non siamo sole. Ci sono loro, i nostri uomini, che nonostante non lo diano molto a vedere soffrono con e per noi. Oggi voglio dar voce anche a loro, tramite questa lettera/testimonianza scritta come risposta alla precedente lettera. Perchè è giusto così. Provate, per un secondo, a pensare che l'abbia scritta il vostro lui, per voi.


Questa lettera è per te che lo ami e tieni alla sua felicità.
Anzi, no.
Questa lettera è per te che lo ami, e che tieni alla VOSTRA felicità.
Questa lettera è per te che non riesci più ad essere la donna di prima, semplicemente perché non lo sei più. Per te che sei isolata, depressa e ossessionata dall’idea di avere un bambino.
Probabilmente ti è molto difficile capire che tuo marito comprende tutto questo. Che l’infertilità sta colorando ogni singolo istante della sua giornata con te. Da anni.
Probabilmente non riesci a immaginare che mentre ti sta facendo impazzire di rabbia, ascoltandoti distratto con lo sguardo sulla partita in TV, sta pensando che non guarderà mai il Milan con suo figlio, e che ha il terrore che tu ti senta in colpa per questo.
Terrore puro.
Perché lui può sopportare di guardare la partita solo con i figli dei suoi amici, ma non può sopportare l’idea di avere perso te per sempre.
Probabilmente ti è completamente impossibile capire come mai non riuscire ad avere un figlio è qualcosa che non lo uccide e che non rende la sua vita vuota e inutile. Perché la sua vita sarebbe piena di te.
Ti è difficile comprendere che tutto quel che lui vuole dalla vita è vederti felice accanto a lui. Perché a differenza tua, lui in te non vede un mostro sterile e diverso da ogni altra donna, ma la donna che ama e che ha voluto sposare, con tutte le sue forze, e con cui vuole trascorrere ogni giorno che gli rimane.

Questa lettera non è scritta con altri uomini, solo da me. Non sono sicuro che mi importi qualcosa, verificare se anche gli altri uomini la pensano come me. Ma negli ultimi quattro anni della mia vita, ho purtroppo incontrato molti altri uomini che, come me, erano infertili, sterili o erano sposati con una donna infertile. Ho parlato con loro, sottovoce per non farci sentire da te. E ascoltavo sempre (quasi sempre) le stesse parole che avevo pensato e detto, ogni volta più inutilmente. Così ho finito per credere che come è possibile che tu, donna infertile, cerchi di far capire a noi quel che provi, quel terribile dolore che ti ha rubato ogni gioia e ha spento la luce nei tuoi occhi, così anche io vorrei provare a farti capire alcune cose.
Cose che reputo piuttosto importanti, perché ho solo questa vita e avevo deciso di viverla con te.

Ti potrà sorprendere il fatto che io sappia che un sesto delle donne che vuole avere un figlio non riesce a concepirlo. E’ perfino possibile che ti sorprenda scoprire che so che le tube chiuse rendono davvero improbabile una gravidanza naturale, e che se ti porterei volentieri alle Maldive non è perché una coppia di amici è andata lì e ha concepito un figlio, ma perché mi piace, perché mi rende felice andare con te in un posto meraviglioso e romantico, fare l’amore con te e vederti sorridere felice.
Ascolto quel che tu mi spieghi, sui fatti dell’infertilità. A volte, invece di lavorare, vado su internet e cerco la spiegazione di quel che ci sta accadendo, provo a capire, provo a trovare parole che mi diano la speranza che il tuo, il nostro desiderio sia esaudito. Sto perfino imparando quale differenza ci sia tra una FIVET e una ICSI.
Sono addirittura riuscito a spiegare a mia madre che no, non è che “se non ci pensiamo” questo figliolo arriverà, come arriva per tutti. E mio padre ha assimilato il fatto che, probabilmente, non diventerà mai nonno di mio figlio.
Ma non penso a quello tutto il giorno. Non ci penso tutta la sera. Non ci penso tutta la notte.
Non odio le persone che ci dicono che stiamo cercando un figlio “con troppa insistenza”, che dobbiamo “rilassarci”. Ho imparato che la risposta migliore, quando la ventesima amica con il figlio in braccio mi chiede “allora, quando vi decidete a fare un bel bimbo anche voi?” è semplicemente “ci stiamo provando, ma abbiamo dei grossi problemi, siamo infertili”. Perché ho imparato che nessuno di loro (al massimo pochissimi di loro) mi chiede quelle cose per cattiveria. E che se mi danno un consiglio stupido, è solo perché di fronte a un simile dolore non sanno cosa dire, e perché ignorano completamente gli aspetti medici del problema.

Sai, mi sono accorto che ti stai sottoponendo a trattamenti per l’infertilità. Mi accorgo che andiamo a fare delle visite, che prendi delle pillole o che ti fai delle iniezioni. So che conti i giorni dall’inizio del ciclo, e che quattordici giorni dopo la tua ovulazione arriva il momento peggiore del mese. Li conto anche io, anche se tu non fai caso a questa come ad altre cose, perché non riesci a pensare ad altro che a quello. Così non ti accorgi nemmeno che a un certo punto divento molto gentile, che provo a fare cose che non faccio mai, che vorrei domandarti se ho contato giusto e se effettivamente sei in ritardo di due giorni e perché non provi a fare un test.
Ma non posso farlo. Perché tu sei convinta di aver fallito, e se te lo chiedessi ti sentiresti in colpa nei miei confronti, e staresti malissimo. E io non sopporto di vederti star male, soprattutto quando non posso fare niente, niente, niente che possa farti stare meglio.

Perché non è vero che tu vuoi la mia comprensione. Tu vuoi un bambino, e niente altro.
E io sono lì, al tuo fianco. Sono pronto a fare qualunque cosa, a provare qualunque tecnica, ad ascoltarti quando vuoi sfogarti, a piangere con te quando vuoi solo urlare il tuo dolore, la tua incertezza, la tua rabbia, la tua invidia.
Ma tu resta con me. Non te ne andare, non ti chiudere in quel mondo orribile dove sei l’unica a capire quanto soffri, non chiudere la vita fuori. Perché quella vita che chiudi fuori, è anche la nostra vita.
Tu non sei un mostro, non sei merce avariata, non sei una mezza donna, non sei un fallimento. Sei la donna che ho cercato, di cui mi sono innamorato, e con cui ho deciso di vivere ogni giorno. Quando disprezzi te stessa, disprezzi me.

Ricordati che anche io in questo momento non ho alcuna certezza. Che ogni mese spero con te, e rimango deluso con te. Che devo trovare le forze per un nuovo tentativo, se stiamo sottoponendoci a tecniche di fecondazione assistita. Ma non mi domando se potrò avere un figlio, ma se POTREMO avere un figlio. Perché per me un figlio ha senso solo se è nostro figlio. E se ci saremo ancora noi.
Quella sera ormai lontanissima in cui abbiamo deciso di avere un bambino, io lo desideravo quanto lo desideravi tu. Ora non più.
Perché io continuo semplicemente a desiderare un figlio con te. Mentre tu, ormai, vuoi solo un figlio.
Non è passato un giorno né un mese. Sono passati anni.
Non sei tagliata fuori dalle altre persone. Sei tu che stai chiudendo tutte le altre persone fuori dal tuo mondo, per l’imperdonabile colpa di avere dei figli.
Non sono le altre persone a non essere in grado di capire quale angoscia tu provi all’idea di non avere mai un figlio, a essere incapaci di comprendere il tuo dolore. Sei tu ad essere ormai ossessionata da un’unica idea, incapace di pensare ad altro.
“Qualche volta sarà depressa, qualche altra sarà arrabbiata. Qualche volta sarà fisicamente ed emotivamente esausta. Non sarà la solita donna, non sarà più la stessa di prima. Probabilmente non avrà voglia di fare molte delle cose che faceva prima.
Lei non sa quando e se il suo problema si risolverà. È impegnata in una dura avventura che purtroppo al giorno d'oggi ha basse probabilità di successo. Più a lungo resiste, più le sue probabilità di restare incinta diventano alte.”
No. La soluzione del “tuo” problema non è rimanere incinta. La soluzione del “tuo” problema è la stessa soluzione del “mio” problema: imparare giorno dopo giorno ad accettare l’idea che un figlio biologico potremmo anche non averlo mai. E imparare ad essere felice lo stesso, per noi.
Anche io non capivo tantissime cose, all’inizio.
Non capivo come mai ti preoccupassi tanto, dopo i primi mesi, e non capivo perché ti angosciassi. Non capivo cosa significa, per te, l’idea di non poter avere un bambino.
Ma ho provato a imparare. E’ stata una scuola dura, perché ogni giorno ho visto crescere il tuo dolore, ogni giorno ho sentito crescere la tua disperazione, senza poter fare nulla per cancellarla, e neppure per diminuirla. Tu ti sentivi impotente perché una vita non cresceva dentro di te, e io mi sentivo impotente perché ti vedevo morire, e morivo anche io. Morivo perché avevo paura di perdere anche te.
Ho imparato a comprendere la profonda necessità fisica e psicologica che tu provi di poter sentir crescere la vita dentro di te, e la devastazione che ogni mese lascia dietro di sé.
Ora sei tu che devi imparare qualcosa. A sorridere di nuovo. A sorridere anche se mi vedi giocare con la figlia dei nostri amici, o con la nostra nipotina, o se la tua migliore amica ti chiede di fare da madrina al battesimo di sua figlia.
Perché sono passati anni. Perché la vita non finisce solo perché non abbiamo un figlio, solo perché non hai un figlio. Ma bisogna che tu te ne renda conto, bisogna che tu capisca cosa è veramente importante. Prima che sia troppo tardi, prima che la stanchezza e il dolore e la rabbia trascinino via tutto, senza lasciare più nulla dietro di sé.

Non era il figlio che non abbiamo avuto, la cosa più importante della nostra vita.
Eravamo noi.





martedì 10 settembre 2013

Come si perde... la testa

Ieri sera ultima seduta d'agopuntura! Abbiamo salutato il doc che rivedremo tra più di un mese. Secondo lui, se in questo periodo non avrò altri problemi, dovrò fare solo una seduta al mese come marito, al nono giorno del ciclo, per aiutare l'ovulazione ed il concepimento. Io mi sento alla grande, sono di buon umore e serena. Queste terapie mi hanno fatto davvero bene, e mi sento di consigliarle. Ma è necessario trovare un doc serio e competente. Il mio ha una parete tappezzata di attestati, fa costantemente degli aggiornamenti, è laureato in chirurgia e fa questo lavoro da 40 anni all'incirca. In giro però ci sono parecchi ciarlatani e spillasoldi. L'amico che mi ha indirizzato dal doc mi ha raccontato che dopo essere andato da lui ne ha girati parecchi, più economici, perchè contrariato dal prezzo. Alla fine è tornato al punto di partenza, perchè ne ha viste di tutti i colori e non otteneva nessun risultato.
Ieri è stata quasi comica. Come al solito mi ha chiesto come stavo, e gli ho parlato della leggera emicrania che mi prende tempie ed occhi da qualche giorno. "Dopo le mestruazioni è normale". Mi visita con il solito ferro, si siede alla scrivania calcolatrice alla mano e si immerge nei suoi soliti calcoli. Dopo qualche minuti mi dice "eh no, hai la cervicale infiammata!". Io soffro spesso di cervicale, non gliene ho mai parlato... la cosa però non mi stupisce più. Il doc è il doc, inutile porsi delle domande. Inizia a bucherellarmi, 22 aghi, li ho contati. 4 alla testa! Mi dice che la cervicale è molto infiammata, non riesce nemmeno a metterli gli aghi. Quando è stato il momento di marito ho tentato di estrapolare un po' della sua arte, tirando ad indovinare cosa indicassero le linee. Quella è la riga della schiena vero? Per quello che è alta? E quella giù lì è quella degli spermatozoi lenti? Lui era divertito, gli scappava da ridere, mi ha spiegato che non conta il singolo valore ma l'insieme, che la linea di qui con la linea di là indica i muscoli, ma la stessa con la linea di su indica i reni, però la linea di giù con la linea di su indica la pancia, paragonata alla linea... vabbè non ho capito una mazza ovviamente, mi fido! Quando usciamo come al solito siamo massacrati entrambi, mollicci e doloranti. La cosa più strana è che sentivo la testa ciondolante, parecchio ciondolante. Ci credo 4 aghi per la cervicale, l'avrà addormentata un po'. In macchina io e marito parlavamo del più e del meno e ad un certo punto PLUM... mi cade la testa. E' caduta proprio in avanti, come il tipo di italia's got talent che imitava harry potter! Avete presente? Stesso modo... per fortuna è ben attaccata al collo altrimenti avrei voluto vedermi senza testa a cercarla sotto il sedile della macchina. Marito è scoppiato a ridere, io di più. Tirata su la testa mi sbellicavo proprio. E poi c'è chi dice che l'agopuntura è solo effetto placebo! All'inizio ho cercato di crederlo anche io, per non illudermi troppo, ma non è che io desiderassi di perdere la testa, no? O meglio, qualche giorno fa avevo chiesto alla mia testa malata di lasciarmi da sola e farsi una vacanza! Dite che mi ha dato retta???


lunedì 9 settembre 2013

Lettere sull'infertilità...

Oggi più che mai, leggiucchiando qui e là, mi rendo conto che la gente non capisce, non ci capisce. Dall'esterno possiamo sembrare delle pazze invasate e fissate, che si fanno del male da sole, che pensano solo a quello, che sono monotematiche (i due ultimi punti io spesso invece li rivedo in alcune mamme, che non sanno far altro nella vita che parlare di pappe e pannoline, ma questo è un discorso a parte ;-)), masochiste o chissà cos'altro. Il concetto è sempre lo stesso... questo tipo di sofferenza, se non ci passi, non lo puoi comprendere. Ed io stessa fatico ad esprimerla in parole, per questo spesso di fronte a commenti inopportuni mi chiudo in me stessa lasciando fuori il resto del mondo. Oggi invece no, ho voglia di "almeno" provare a far comprendere. Tempo fa ho trovato una letterina, scritta da un'infertile come noi, in cui mi rispecchio totalmente. Oggi ve la metto qui, per voi, fertili e non...



Questa lettera è per te che la ami e tieni alla sua felicità.
Per te che non riconosci più la donna di una volta: ultimamente sembra isolata, depressa e ossessionata dall'idea di avere un bambino.
Probabilmente ti è difficile capire come mai non riuscire ad avere un figlio è qualcosa che colora virtualmente ogni aspetto della sua vita quotidiana.
Leggendo questa lettera, scritta con altre donne che come lei hanno problemi di infertilità, potrai capire meglio il dolore che lei sente. Lei spera che tu capisca.

Alcuni fatti sull'infertilità
Ti potrà sorprendere sapere che un sesto delle donne che vuole avere un figlio non riesce a concepirlo. Questa spiacevole statistica può avere tante ragioni: tube di Fallopio chiuse, problemi ovarici, ormonali, seme maschile non adatto, giusto per nominarne alcune. E dopo i 35 anni, per una donna diventa in ogni caso più difficile concepire innanzitutto perché gli ovuli rimasti possono essere troppo vecchi o difettosi.
Tutti queste barriere alla gravidanza sono fisiche o fisiologiche, non psicologiche. Le tube non si chiudono perché una donna sta cercando con troppa insistenza di rimanere incinta. Gli anticorpi che uccidono lo sperma non scompaiono solo se semplicemente ti rilassi. E un uomo non può far nuotare più velocemente il suo sperma solo avendo una visione più ottimistica del problema.

I buoni consigli
Quando qualcuno a cui teniamo ha dei problemi, è naturale tentare di aiutarlo. Se non c'è niente di specifico che possiamo fare, in genere cerchiamo di essere di aiuto dando consigli. Spesso ci basiamo sulla nostra esperienza personale o sulla storia di persone che conosciamo. Probabilmente ci ricordiamo di un'amica che aveva difficoltà a concepire fino a quando non è andata in vacanza con suo marito ai Tropici. Così, il tuo suggerimento può essere di prendersi una vacanza. Ma sappi che il tuo consiglio non solo non può esserle utile, perché il suo problema è di natura fisica, ma rischia di farla arrabbiare molto. Perché probabilmente lei è sommersa da suggerimenti di questo tipo.
Immagina come possa essere frustrante per lei sentir parlare di altre coppie che magicamente riescono a concepire durante una vacanza semplicemente facendo l'amore!
Per lei, che si sta sottoponendo a trattamenti per l'infertilità, fare l'amore e concepire un bambino sono due cose ormai completamente scollegate. Non puoi immaginare quanto sia duro tentare di avere un bambino e come sia doloroso scoprire ogni mese di avere fallito di nuovo. I buoni consigli sono un tentativo di trasformare un problema estremamente complicato in un piccolo e semplice fastidio. Ma semplificando così il suo problema sminuisci la validità delle sue emozioni, la fai sentire senza valore anche psicologicamente. E poi, lei si arrabbierà con te.
La verità è che non c'è niente che tu possa fare per aiutarla. Il miglior aiuto è capirla e sostenerla. E innanzitutto bisogna capire quanto può essere devastante non riuscire ad avere un bambino.

Perché non avere un bambino è così doloroso
Le donne vengono cresciute con l'aspettativa che un giorno avranno un bambino. Pensano a se stesse in un ruolo materno sin da quando giocano con le bambole e possono non sentirsi parte del mondo adulto se non diventano madri.
Dunque, quando lei pensa che non può avere un bambino, può sentirsi una merce difettosa. Non riuscire ad avere un figlio può diventare quasi una questione di vita o di morte: si scatenano emozioni potenti che possono generare depressioni fortissime.

Ricorda anche che lei in questo momento non ha alcuna certezza:
Non sa se potrà o non potrà mai avere un figlio. Una delle cose più crudeli che si possono fare a una persona è darle speranza e poi togliergliela. La medicina moderna ha creato più speranze, ne ha date anche alle coppie che prima non ne avevano, ma le percentuali di successo sono comunque basse. E questo non fa altro che aggiungere esperienze fallimentari e dolorose. Nonostante le speranze che le nuove tecniche offrono, la strada è sempre difficile. Alcune tecniche di procreazione assistita, per esempio, sono disponibili soltanto in posti lontani, e perciò si è costretti a viaggi lunghi e faticosi. E se i trattamenti sono disponibili vicino, la paziente dovrà affrontare le varie visite mediche, sottoporsi alle varie procedure e molto spesso spendere notevoli somme di denaro, che molto probabilmente l'eventuale assicurazione cercherà di non rimborsare. Tutto questo probabilmente è stato preceduto da mesi di esami, visite, eccetera, alla ricerca delle cause dell'infertilità.
Dopo ogni tentativo medico di rimanere incinta, la donna dovrà subire il gioco dell'attesa, condito da picchi di speranza e di delusione. Se vede una perdita di sangue non saprà se è l'embrione che sta tentando di impiantarsi nell'utero o se stanno invece iniziando le mestruazioni. Se non è incinta dopo un tentativo di Fivet si sentirà come se il suo bambino fosse morto. E tutti pensano: come può essere in lutto per una vita che esiste solo nella sua mente?
Mentre sta cercando di affrontare tutto questo, sarà invitata a un battesimo, saprà che una collega o un' amica sono incinte (e magari non lo desideravano), o leggerà di un neonato abbandonato in un cassonetto dei rifiuti. Potete immaginare la sua invidia, la sua rabbia contro le iniquità della vita? Dato che l'infertilità permea praticamente ogni aspetto della sua vita, c'è da meravigliarsi se lei è ossessionata da tutto questo?
Ogni mese lei si chiede se questo sarà finalmente il suo turno. Se non è così, si domanda dove troverà le energie per ritentare ancora. Sarà in grado di affrontare un altro tentativo?, Per quanto tempo mio marito sarà ancora così comprensivo?, Quando sar costretto a rinunciare ai miei sogni?.
Così, quando parli con lei, cerca di sollevarla dal peso che ha nel cuore e nella mente. Sa che tu tieni a lei, perciò può aver bisogno di parlare proprio con te dei suoi problemi. Ma sa anche che tu non puoi fare o dire niente per risolvere il suo problema.

Che cosa puoi fare?
Puoi darle il tuo supporto e non criticarla per qualsiasi passo lei possa decidere di fare per proteggersi emotivamente (per esempio, non andare alla festa per la nascita di un nipotino, se non se la sente). Puoi dirle qualcosa come: Io tengo a te. Dopo aver letto queste righe, ho capito meglio come tutto questo dev'essere faticoso. Vorrei poterti aiutare. Sono qui per ascoltarti e piangere con te se ne sentirai il bisogno. Sono qui per aiutarti se ti sentirai senza speranza. Sono qui per gioire con te se succederà quello che tu desideri così intensamente. Io tengo a te.
La cosa più importante da ricordare è che lei è sicuramente turbata e molto preoccupata. Ascolta quello che ha da dirti, ma cerca di non giudicare. Non sminuire i suoi sentimenti. Non cercare di pretendere che tutto stia andando bene. Non irritarla con un facile fatalismo del tipo Si vede che non era destino eccetera. Se appena è possibile, perché non dovrebbe usare le tecniche mediche per riuscire dove non è riuscita la natura?
La tua volontà di ascolto può essere un grosso aiuto. Le donne infertili si sentono tagliate fuori dalle altre persone. La tua capacità di ascolto e di supporto la aiuterà ad affrontare lo stress che sta vivendo. La sua infertilità è una delle situazioni più difficili che dovrà mai affrontare. 


Situazioni problematiche
Come una normale stanza può rappresentare un campo minato per una persona che non vede, così la vita quotidiana può essere piena di ostacoli per una donna infertile, ostacoli che non esistono per una donna con bambini.
Lei va da sua cognata per le feste di Natale. Sua cugina sta allattando. Gli uomini parlano di sport mentre le altre donne parlano dei vari problemi che hanno con i bambini. Lei si sente come minimo tagliata fuori da tutto. Le feste di Natale possono essere un momento particolarmente faticoso: spesso sono le feste della famiglia e per lei sottolineano il passare del tempo. Lei ricorda che cosa pensava lo scorso anno: La prossima volta avrà anch'io un bambino da festeggiare con tutta la famiglia. Ogni festività rappresenta per lei un nuovo fardello. San Valentino le ricorda il suo innamoramento o il suo matrimonio, ma anche la famiglia che forse non riuscirà mai a costruire. La festa del Papà e della Mamma sono altri incubi.
Le normali attività come una passeggiata in centro o un giro di shopping sono piene di mine. Vedere donne che portano a spasso i loro bambini nei passeggini o esibiscono giustamente felici i loro pancioni la fa sentire invidiosa e triste. La televisione e le riviste sono piene di pubblicità commoventi con madri con figli bellissimi. A una festa qualcuno potrà domandarle come mai non ha figli. A lei piacerebbe scappare di corsa, ma non è possibile. Se dirà di essere infertile probabilmente riceverà il famoso consiglio: Non ci pensare: vedrai che i bambini arrivano da soli, oppure: Sei fortunata. Io ne ho due. Pensa a tutte le cose che puoi fare quando sei libera. Vorrei io avere la tua libertà!. Questi sono i commenti per i quali lei vorrebbe nascondersi dietro il divano e piangere sino a non avere più lacrime.

Le ultime righe
Dato che è infertile, per lei la vita è estremamente stressante. Lei sta facendo del suo meglio per farcela. Per favore, cerca di capire.
Qualche volta sarà depressa, qualche altra sarà arrabbiata. Qualche volta sarà fisicamente ed emotivamente esausta. Non sarà la solita donna, non sarà più la stessa di prima. Probabilmente non avrà voglia di fare molte delle cose che faceva prima.
Lei non sa quando e se il suo problema si risolverà. È impegnata in una dura avventura che purtroppo al giorno d'oggi ha basse probabilità di successo. Più a lungo resiste, più le sue probabilità di restare incinta diventano alte.
Può essere che un giorno avrà successo. Può essere che lasci perdere e scelga l'adozione o scelga di vivere una vita senza figli. Al momento lei non ha nessuna idea di che cosa succederà. Tutto quello che può fare è andare avanti di giorno in giorno. Lei non sa perché questo è il suo destino. Nessuno lo sa. Tutto quello che lei sa è l'angoscia con cui vive in questo periodo.
Per favore stalle vicino. Cerca di comprendere la sua situazione. Dalle il tuo supporto: ne ha bisogno e lo vuole.

venerdì 6 settembre 2013

Sempre avanti!

L'anniversario dolceamaro è passato. E' stato migliore di quel che credessi. Ci siamo preparati una cenetta assieme a base di pesce e poi un bel film accoccolati sul divano. Ho versato solo qualche lacrima, senza quasi rendermene conto, nel rientro casa/lavoro. Ho sentito quell'ormai troppo famigliare sensazione di umido che mi scorreva sulle guance e poi sul mento mentre guidavo e mi sono resa conto che i miei occhi stavano piangendo, soli come se fossero una parte estranea a me. Li ho lasciati fare, mi sono ricomposta prima di rientrare a casa sfoderando il più bel sorriso e nascondendo i segni. Marito non si è accorto di nulla, la mia malinconia è rimasta solo mia.
Ed ora si va avanti, come sempre, senza guardarsi indietro, fino alla prossima festa che mi ricorderà del tempo vorticoso e irrefrenabile passato e mi reimmergerà nei ricordi tirando fuori il dolore in tutta la sua forma.
Per ora non ci pensiamo e guardiamo solo avanti.

Ieri ho avuto la quarta e penultima seduta di agopuntura prima della fine del ciclo. Dopo lunedì farò una pausa di un mese. Il doc mi ha chiesto come andava l'intestino: "bene... ma forse un po' troppo ora". Con i sottotitoli evidenti dalle mie espressioni facciali: forse è il caso che stringi un po' il rubinetto perchè so' stufa di passare le ore al cesso. Vabbè che prima ero gonfia come una rana prima di scoppiare, ma ora siamo l'eccesso opposto. "No, non è mai troppo. Anche se vai al bagno 3 volte al giorno va bene per il momento. Devi liberarti di tutte le tossine che stavi trattenendo". Olè, il mio culetto infiammato ringrazia. Però ieri ho avuto la mia soddisfazione. Sono andata da marito e sollevando la maglietta gli faccio "Amore però mi sono un po' sgonfiata, guarda che pancia, è quasi piatta" "ma va, la stai trattenendo" "no non è vero, son normale", ed ero normale davvero, ma lui convintissimo che la stessi tirando in dentro. Gli effetti del mio stretto contatto col water e della mia dietuzza si vedono ad occhio ora, in appena 2 settimane :-)

Nel frattempo il ciclo è arrivato e se ne è andato, e ridendo e scherzando sono vicina all'ovulazione. Il prossimo giovedì dovrò ricominciare il progestinico. Altro giro e altra corsa, seconda e penultima. Questo mese è un po' particolare... 12 mesi fa, il 23 settembre per l'esattezza, concepivamo il nostro angelo arrivato e volato via come una stella cadente. E come una scema, in tutti questi mesi, ogni volta che mi arrivava il ciclo o ero certa dell'ennesimo fallimento, la mia testa che viaggia da sola mi sussurrava all'orecchio "ma sì, tuo figlio doveva nascere a giugno, sarà quindi destino che nasca a giugno. Probabilmente era sbagliato solo l'anno". Io la lasciavo parlare, tanto mancava ancora del tempo e la lasciavo ad illudersi da sola. Ed ora che ci siamo arrivati le aspettative della mia testa malata, da cui io prendo assolutissimamente le distanze (shh io non la conosco quella, assecondatela perchè sta male), sono alte. E a fomentarla ci si mettono i successi dell'agopuntura, marito che prende da un paio di mesi i nuovi integratori, la prima sessione di progestinico che avrà migliorato un po' le cose no?, lo spotting che sto mese si è interrotto e che magari sto mese non arriverà proprio... insomma chi più ne ha più ne metta. Io invece no, non ci credo come sempre. Figuriamoci! Sarà l'ennesima fissazione della testa malata, come quella che la cicogna dovesse arrivare per forza a novembre, e ne son passati già 2 di novembre ma ancora nulla. Quindi la zittisco sta testaccia, ma è proprio noiosa! non se ne può andare in ferie per un po' e lasciarmi da sola?

martedì 3 settembre 2013

3° anniversario e... riflessioni

Ieri ho avuto la terza seduta di agopuntura. Ora ne mancano solo 2 alla fine del primo ciclo, poi 1 mese di pausa. Fisicamente sto sempre bene, gli effetti continuano a vedersi. Ieri il doc mi ha consigliato di camminare tanto, almeno 30 minuti ogni sera. Non corsa ma camminata, il mio corpo ne ha bisogno. Marito fa un po' lo scettico, ha paura di crederci, ma chissene. Io sto meglio, questo è l'importante.
Domani sarà il nostro terzo anniversario di nozze. Io cerco di non pensarci molto, di non andare indietro con la testa. Perchè se torno con la mente a quel giorno di tre anni fa penso alle aspettative che avevo, l'unica in realtà, il mio sogno. L'unico nostro pensiero era far passare i 6 mesi di rapporti protetti per il vaccino antimalarico per poter cercare il nostro bambino. Immaginavo che quello sarebbe stato l'ultimo anno da soli, non vedevamo l'ora di allargare la famiglia. Se fosse stato per marito avremmo iniziato la ricerca già da prima delle nozze. Al pensiero della me stessa di allora, felice e spensierata, ai nostri progetti, alle nostre aspettative... guardo la me stessa di adesso, cambiata, piena di cicatrici, di sogni infranti, cresciuta e riportata violentemente alla realtà. Il paragone mi toglie il fiato. Se provo anche solo ad immaginare la ragazza tanto diversa dalla me stessa di oggi, che ormai è un'estranea, mi viene la voglia di scrollarla, svegliarla dalla sua gioia, urlarle che la vita è dura, difficile, che dovrà sopportare prove dure, che nemmeno si immagina, dovrà lottare, sconfiggere le lacrime, non perdere tempo, correre a perdifiato sotto la tempesta senza cedere, e soprattutto dovrà essere più forte di me. Di me che sono stata così tanto segnata e scalfita nel profondo, da non essere più la stessa persona. Quella ragazza deve restare la stessa di allora, gioiosa e piena di sogni, non deve perdere il sorriso, l'amore per la vita, la felicità che la contraddistingueva, la voglia di trovare il lato positivo in ogni situazione. Non deve chiudersi in se stessa, coperta da una corazza difensiva, arrabbiata con la vita, un soldato sul fronte che non ce la fa più dalla guerra e ogni tanto ha voglia di chiudere gli occhi per non riaprirli più. Perchè questa è quella che sono diventata io oggi, ma a lei non deve accadere lo stesso. Non deve.