lunedì 16 luglio 2012

Cambio di prospettiva

All'inizio della ricerca tutto ciò che attendevo era l'ovulazione, passata l'ovulazione aspettavo con ansia il verdetto sperando di trovare una bellissima sorpresa. Man mano che i mesi volavano via e accatastavo un esito negativo dietro l'altro, ho iniziato pian piano a vederla diversamente. Quello che aspettavo era la visita dalla ginecologa, poi l'ovulazione per poter fare i dosaggi, poi l'esito degli esami... iniziavo a convincermi sempre di più che qualcosa non funzionava, qualcosa di più del mio ciclo sballato. Dopo 3 mesi dalla visita della ginecologa riuscii finalmente a fare i dosaggi di prolattina e progesterone, che erano, contro ogni mia previsione, perfetti. E allora cosa non andava? Cavoli siamo giovanissimi, in salute, senza problemi apparenti, e allora perchè non riuscivamo a concepire? Perchè per tutti attorno a noi era così semplice mentre per noi sembrava impossibile? Iniziai a cercare da sola una soluzione, una cura che potesse aiutarci, iniziai a combattere con le unghie e con i denti con il coraggio che mi esce fuori nei momenti di difficoltà. Sono passata dall'omeopatia per regolarizzare il ciclo, ad una dieta povera di carboidrati, senza ottenere risultati, per poi tornare su inofolic nonostante le reazioni allergiche, perchè era l'unica cosa che mi aiutava. Meglio qualche prurito e qualche sfogo che un'attesa snervante ogni mese. Dopo gli esiti dei dosaggi iniziò a balenarmi alla testa l'idea che forse non ero solo io ad avere problemi, forse anche mio marito aveva qualche problemuccio. Gli feci quindi bere succo di pompelmo e gli presi le pastiglie di maca che secondo molti fanno miracoli. Ma nonostante il nostro impegno il risultato era sempre il medesimo. Dopo averle provate proprio tutte e aver passato ore e ore a cercare ogni singolo sistema per aiutare la natura, dalla mummia alla candela, dai rapporti un giorno si e uno no, a tutti i giorni, a più volte al giorno... la mia prospettiva cambiò radicalmente. Iniziai a fare il conto alla rovescia per il tempo che mancava alla visita ginecologica e agli esami di mio marito. Ripassavo mentalmente tutto quello che la avrei chiesto, gli esami e le cure che avrei voluto fare, clomid per 3 mesi, isterosalpingografia per verificare che le mie tube fossero belle aperte, dei dosaggi ormonali seri per verificare come mai i miei stick di ovulazione fossero sempre positivi, magari un bel tampone perchè i miei pruriti erano tornati più fastidiosi di prima nonostante la cura. Insomma volevo essere rigirata come un calzino, dopo quasi un anno volevo trovare il problema, volevo nostro figlio a tutti i costi. Perchè un problema doveva esserci, ne ero certa, che fosse una piccolezza tipo un ambiente vaginale troppo acido che non aiutava gli spermini, oppure un'ovulazione "non buona". Quello che però speravo con tutto il cuore era che il problema non fosse di mio marito. Se il problema fosse stato mio c'erano cure, rimedi, aiuti, ma se il problema è maschile è più difficile, rimandano direttamente alla pma nella maggior parte delle volte. E non sapevo come mio marito l'avrebbe presa... io ero già convinta di essere io "la sbagliata" quindi ero già tranquilla e rassegnata, ma per un uomo è diverso, è difficile accettare un problema di questo tipo... e se lui crollava, io sarei crollata a mia volta



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