lunedì 2 luglio 2012

1° mese... si comincia

La sera stessa, e per i giorni successivi, seguiamo alla lettera i consigli della ginecologa. D'altronde ha detto che con il mio problemino di ovaie addormentate è difficile beccare i giorni buoni, quindi nessun tentativo deve essere sprecato. Io intanto comincio a diventare sempre più gonfia, i pantaloni stringono, il reggiseno pure, e inizia la positività che ogni donna a caccia di cicogna ha provato dopo l'ovulazione. Inizio anche ad avere dei forti giramenti di testa e la domenica, in chiesa con un'amica, ho quasi uno svenimento. Stefania inizia a mangiare la foglia, mi chiede se sono ingrassata e cosa mi sta succedendo. Le racconto tutto della ricerca, e lei è felicissima per noi, e mi dice che vuole essere lei a comprarmi il test di gravidanza quando dovrò usarlo, perchè è convintissima che io sia incinta. Nei giorni successivi i sintomi sono sempre presenti, mi prende un male fortissimo al seno, un dolore che non ho mai provato prima, tanto che fatico a respirare e non riesco nemmeno a dormire a pancia in giù. Ho episodi di nausea, mi danno fastidio gli odori, insomma i sintomi ci sono proprio tutti. E dopo 1 settimana esatta dalla visita della dottoressa compaiono pure "le perdite", trovo nella carta il muco, quello strano sconosciuto che non avevo mai notato prima e che è importantissimo per le donne in cerca della pennuta, striato di sangue. Inizio a cercare su internet cosa può essere e d'improvviso il mondo si tinge d'arcobaleno: perdite d'impianto, quelle perdite che compaiono dopo 6-7 giorni dall'ovulazione e che indicano l'impianto dell'ovulo fecondato. Chiamo mio marito, ormai sono certa, siamo incinti. Iniziamo a fantasticare sui nomi, su come modificare la cameretta per farci stare lettino e fasciatoio, ci incantiamo nei negozi a guardare tutine e biberon, guardiamo tutti i neonati immaginandoci come sarà nostro figlio, pensiamo anche a come dare l'annuncio ai genitori, anche se mio marito vorrebbe aspettare il 3° mese... dice che non si sa mai. La sera mio marito appoggia la testa sulla mia pancia, le parla, l'accarezza. E' tutto così bello, troppo bello per essere reale. Intanto passano i giorni, inizio il conto alla rovescia al test... ho letto che la fase luteale, ossia il tempo che dovrebbe passare tra ovulazione e ciclo, non supera i 16 giorni, quindi se aspetto 18 giorni dalla visita dovrei avere già un esito certo. Sul forum le ricercatrici di pancia hanno inventato un giochino, si chiama la schedina dei fantasintomi, e ogni mese ciascuna la compila segnando con 1, 2 o X la presenza o meno dei sintomi, veri o fanta chissà, e poi scommette su una o più altre forumine che possono aver acchiappato la cicogna. Bè, inutile dire che la mia schedina è credo la migliore che quel gioco abbia mai visto, tutti 2, tutti sintomi presenti. Pure dell'aumento di temperatura sono certa, mio marito non riesce a starmi vicino nel letto, dice che sono un forno. Vado a trovare mia sorella e noto che mi guarda la pancia... oh no, non dirmi che ha già capito, mi rovinerà la sorpresa!
Il giorno prima del responso chiamo Stefania, le dico che è il momento, devo fare il test. Mi dice che l'ha già comprato e di passare la sera a prenderlo. E' di quelli digitali, in cui anzichè le due righette compare la scritta incinta con le settimane. Ci salutiamo con un abbraccio e lei mi fa un grande in bocca al lupo.
Quella notte non dormo, non vedo l'ora che sia mattino per avere la conferma alla mia quasi certezza e poter finalmente gioire pienamente. Stefania si è raccomandata di farlo con la pipì del mattino che è più concentrata e non c'è rischio di falsi negativi. Tanto sono già al secondo giorno di ritardo, dubito ci sia rischio di falsi. La mattina mi alzo e vado in bagno, mio marito va in un'altra stanza, non vuole vedere, non vuole sentire, è troppo nervoso anche se non lo ammetterà mai e aspetta che lo chiami io. Le mani mi tramano mentra faccio pipì su quella striscietta bianca, poi metto il tappino, poso il test e aspetto con il cuore in gola. I secondi passano e ogni tanto butto l'occhio sul test, ma l'unica cosa che compare è una clessidra. Nella mia testa mi immagino la scritta più bella del mondo "incinta, incinta, incinta!", se chiudo gli occhi riesco a visualizzarla, l'ho vista tante volte in questi 2 mesi nelle foto delle altre ragazze del forum. Ma quando finalmente apro gli occhi mi mancala la terra sotto i piedi, resto impietrina con il dannato test in mano guardando la scritta "non incinta". Non doveva andare così, non può essere andata così. Le lacrime iniziano a scendere piano, piano, una dopo l'altra, e danzano scivolando sulle mie guance, sul mio mento, mi inondano il viso, ma ciò che piange di più è il mio cuore. Il mio primo negativo, la mia prima speranza affranta... ma la cosa che più mi ferisce e fa male è il mio corpo che per l'ennesima volta mi ha illuso, si è preso beffa di me, mi ha fatto credere di non essere diversa dalle altre, di essere anche io in qualche modo funzionante, una "strana" macchina perfetta e invece non è così... sono qui al 18esimo giorno dopo l'ovulazione senza sintomi da ciclo, gonfia con un'anguria, con una nausea infinita e soprattutto con il grembo vuoto. In quel momento suona il cellulare, tra le lacrime leggo il nome Stefania
- allora.... come è andata... festeggiamo???
A quel punto non mi ferma più nulla, inizio a singhiozzare buttando fuori tutto il mio dolore... mio marito si affaccia al bagno, mi guarda, capisce, abbassa gli occhi anche lui deluso, deluso dal mio corpo, forse un po' deluso anche da me. Stefania mi rincuora, dice che forse è solo la sospensione della pillola che mi ha sballato tutto, mi saluta dicendo di stare su e non preoccuparmi, arriverà... quella è stata l'ultima volta in cui Stefania mi ha chiesto qualcosa della ricerca, da allora ha sempre prontamente evitato il discorso gravidanze e figli, mi avrà preso per una pazza sicuramente. D'altronde a chi piace sorbirsi il dolore degli altri? Ma non importa, non prendendo compassione o una falsa comprensione, perchè nessuno che non viva quello che viviamo noi, mamme ancora solo nel cuore, può capire. Questa è una delle poche certezze che mi è rimasta.


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