lunedì 30 luglio 2012

E una volta toccato il fondo... non si può far altro che risalire

Dopo il periodo buio, finalmente trovo la forza di darmi una scrollata e reagire. Non posso mollare, non ora.
Il mio lui, dopo aver metabolizzato la cosa, un giorno decide da solo di non aspettare oltre e di andare subito dall'andrologo.
Il giorno della visita io attendo come sempre la sua chiamata, senza riuscire a pensare ad altro. Dentro di me spero che trovino qualcosa, qualsiasi cosa che spieghi il motivo di quei valori. Senza causa come si può trovare una soluzione? Quando finalmente ricevo la sua chiamata tiro un enorme sospiro di sollievo: varicocele di I o II grado, probabilmente da operare. Una soluzione c'è, anzi potrebbe esserci. Non è detto che con l'intervento le cose possano migliorare, ma prima di parlare di fivet o icsi le tentiamo tutte. Abbiamo la fortuna di avere l'età dalla nostra parte, e quindi per il varicocele si può ancora far qualche cosa. Normalmente, dopo i 30 anni, non operano nemmeno più perchè è difficile che ci siano dei miglioramenti, così ha detto il medico. Però è tutto rimandato... prima l'andrologo vuole tentare con una cura di 2 mesi con un integratori, facendo nel frattempo tutti gli esami ormonali richiesti per verificare la fattibilità dell'intervento. Tra 2 mesi nuovo spermiogramma e, a seconda degli esiti che avremo, si deciderà se operare o no. Finalmente qualcuno ha tirato in mare un salvagente, e mi ci aggrappo con tutte le mie forze.
Alla farmacia una bella batosta, 36 euro per una scatola che non basta nemmeno per un mese. Ma la ricerca di nostro figlio non ha prezzo, faremo qualsiasi sacrificio in nostro potere per raggiungere il nostro sogno. Al momento questa è la priorità.
E per assurdo, proprio quando smetto di crederci ogni mese, quando abbandono le speranze dentro di me di una gravidanza naturale, almeno per il momento, lo stronxo del mio corpo ricomincia a funzionare: divento regolare. Da una parte la felicità, dall'altra il nervoso perchè mi sento presa in giro per l'ennesima volta dal mio "involucro" che fa sempre i capricci. Ovviamente con "divento regolare" non intendo regolarità in senso assoluto. Ma i miei cicli di 40-50-60 giorni si riducono a 28-30-35 giorni. Almeno abbiamo qualche cosa da cui partire, sappiamo quando concentrare i rapporti, posso abbandonare con tranquillità la temperatura basale (prendendola solamente nei giorni buoni per confermare il giorno giusto, tanto dopo 1 anno la mia tb non ha più segreti), posso vivere tutto con più tranquillità e senza lo stress dell'attesa. Anche la mia fase luteale diventa costante, 14 giorni giusti! L'unica pecca sono delle leggere perdite durante l'ovulazione, ma che possono capitare. Che beffa... Proprio ora che è tutto stramaledettamente normale, IO sono diventata normale, con un ciclo come qualsiasi donna... sappiamo comunque di non avere speranze. Mi rimbomba in continuazione nella testa la voce della mia ginecologa che ripete "dall'altra parte non c'è nulla". Il nulla, nemmeno una possibilità secondo lei, poche secondo l'andrologo. Come possiamo minimamente pensare di farcela se per una coppia "sana" senza nessun problema, ci sono solo 25-30% di possibilità ogni mese? Le nostre percentuali non si avvicineranno minimamente a quella cifra, sono un numero che farà ridere, lo so anche se non ce l'hanno mai detto. Ma nonostante questo continuiamo ad avere rapporti costantemente ogni mese, ci proviamo come abbiamo sempre fatto, perchè un miracolo può sempre capitare. E intanto attendiamo... non possiamo fare altro



giovedì 26 luglio 2012

Incomprensioni e il buio

La sera, davanti al secondo spermio, la reazione di mio marito è differente da quello che mi aspettavo. Io ho la frenesia che mi assale, la voglia di fare visite e capire il perchè, per avere uno scopo preciso, per dare un senso ad ogni brutto giorno che passa, una data fissata per una visita od un esame, una piccola isola precisa verso cui dirigermi per riposare e non affogare nel mare in tempesta che ho dentro... mi basta sapere che c'è, che è lì di fronte a me a pochi metri, per darmi la forza di proseguire una bracciata dopo l'altra, un giorno dopo l'altro. Invece lui non la pensa allo stesso modo di fronte a quella che forse è una piccola sconfitta, gli esami non sono migliori come credeva.
- Senti dall'andrologo vediamo, andrò più avanti, ora non posso prendere altri permessi a lavoro
- Ma come... proviamo a sentire, magari visitano la mattina presto, magari hanno una lunga coda d'attesa e prenotiamo almeno.
- No ho già deciso, aspettiamo il mese prossimo e poi vediamo
Mi trovo di fronte un muro... e vedo l'isola di fronte a me allontanarsi sempre più, fino a diventare un puntino lontano, fino a sparire dalla mia visuale. E io annego.


Il buio abissale di quei giorni è un periodo che non dimenticherò mai. Ora mi rendo conto che ero molto vicina al punto di non ritorno. Stavo male, male, e non avevo più la forza di resistere. Faticavo a mangiare, non ne avevo voglia. La sera aspettavo che mio marito si addormentasse per inondare il mio cuscino con la mia disperazione. I miei sogni erano prevalsi di incubi orribili, ma il risveglio, a differenza del solito, non era una consolazione. La realtà era altrettanto brutta.
Il sorriso che mi ha sempre accompagnato ogni giorno della mia vita, aveva probabilmente cambiato strada perchè io l'avevo perso. Forse aveva trovato un altro volto, un'altra anima meno distrutta della mia. Sta di fatto che quel gesto delle labbra così automatico e spontaneo che mi ha sempre contraddistinto, ora mi sembrava impossibile da compiere, un peso enorme mi paralizzava ogni muscolo. Il compagno delle mie notti erano gli attacchi di panico, mi risvegliavo dai miei sogni agitati con il cuore che pulsava impazzito, senza riuscire a ritrovare l'ossigeno, come se stessi affogando anche io, come aveva fatto la mia anima. Sotto i miei occhi si formarono due cuscinetti neri, il mio corpo dimagriva e tutti se ne accorgevano chiedendomi in continuazione se stavo bene. Mi stavo perdendo, e nei momenti di lucidità me ne accorgevo e mi rendevo conto che, forse, avevo bisogno di un aiuto per risalire, prima di venire inghiottita totalmente.
In questi anni ho passato dei periodi neri, ma ho sempre avuto la forza per tenermi a galla. Ho superato la separazione dei miei genitori pochi mesi prima del mio matrimonio, ho superato la successiva depressione di mia madre con la paura che non riuscisse ad uscirne, ho superato la perdita del lavoro di mio marito 4 giorni dopo aver firmato il compromesso per la casa dei nostri sogni e con le infinite spese delle nozze accatastati sul tavolo, ancora da saldare. Ho superato i mesi d'incognita, in cui non sapevamo cosa ne sarebbe stato di noi, senza soldi, senza lavoro, con i risparmi che stavano pian piano svanendo, mentre le spese per nozze e casa non erano nemmeno ancora cominciate. Ho superato le false illusioni di gente che faceva mille promesse al mio lui, ma il cui unico interesse era di soddisfare i propri bisogni temporanei. Ho superato le due settimane di ospedale e la terza settimana di convalescenza dopo che il mio corpo, nonostante la mia anima fosse ancora solida e resistente, aveva somatizzato tutto ed aveva ceduto sotto il peso dello stress e della tensione accumulata. Sono restata a galla nonostante tutto, orgogliosa di questo, perchè quello che mi teneva in piedi era la fede. Io sapevo, ne ero convinta, che ci fosse un Dio buono e giusto pronto a soccorrerci. Ero convinta fosse solo una fase che portava ad un cambiamento. Ed un cambiamento in meglio meritava un duro cammino. Ero convinta che avremmo visto la luce, una luce meravigliosa, alla fine di quel tunnel, che valeva ogni nostro sforzo. E poi c'era lui a camminare al mio fianco, a darmi la forza di andare avanti giorno dopo giorno, delusione dopo delusione. Lui, l'uomo che avevo scelto per la vita e che mai come allora ero convinta fosse proprio la mia perfetta anima gemella, che colmava i miei cedimenti come un pezzo di puzzle si incastra nel suo quadro. E poi c'era il nostro sogno, i figli che verranno. E, come mi aspettavo, quella luce di speranza era arrivata, proprio dopo l'ennesima delusione lavorativa, quando dal mio letto di ospedale avevo visto mio marito rispondere alla telefonata che avrebbe cambiato il corso delle cose: un lavoro serio, ben pagato e gratificante. Finalmente vedevamo l'uscita, finalmente Dio aveva trovato la strada migliore per noi, ora potevamo completare in sua grazia la nostra famiglia con i nostri figli e vivere un po' di meritata felicità. Ed invece era tutto un sogno... Proprio quando credevamo di aver raggiunto la cima di una montagna rocciosa e ripida, stremati e fradici di sudore e del sangue delle nostre mani consumate, sfiniti ma felici per aver finalmente trovato un lieto rifugio per riposarci dalle nostre fatiche godendoci il panorama, il paesaggio che ci siamo trovati di fronte era completamente diverso. Un muro di rocce dritto e imponente che si prolunga oltre il nostro campo visivo, di cui non vediamo il termine, di cui non sappiamo nemmeno se ci sia una fine oltre le nubi. E l'unico panorama che riusciamo a vedere intorno a noi, o forse che "vogliamo" vedere, sono le altre coppie in cima alle loro basse vette, contornati dai loro figli, felici e soddisfatte. E la mia fede crolla... dov'è quel Dio bravo e giusto ora? Forse ha sbagliato persone, non possiamo meritare tanto, cos'abbiamo mai fatto di male per meritarci tutto questo? Dio come puoi abbandonare quei figli che hanno sempre creduto in te e si sono messi come pecore del tuo gregge nelle tue mani, anche quando non riuscivano a capire gli ostacoli a cui li sottoponevi? Come puoi negarci l'unica felicità a cui abbiamo sempre ambito? Forse non esisti, forse sono solo un'illusa che cercava una via d'uscita, un appiglio, e ha trovate te. E ora mi sento sola, presa in giro, tradita, violata nei miei sogni e nelle mie speranze. Una mezza donna che non sarà mai madre.
E mentre la mia fede si sbriciolava e volava via come sabbia bagnata tra le mie mani, l'abisso mi inghiottiva sempre più, e io non avevo ne la forza ne la voglia di rialzarmi e ricominciare la salita.


mercoledì 25 luglio 2012

Nuovo centro!

La sera racconto tutto a mio marito. Assieme decidiamo che è presto per il centro d'infertilità, considerando poi che ci sono mesi di attesa. Abbiamo bisogno di sapere subito quale è il problema: la paura del non sapere, e i viaggi di fantasia che fa la nostra testa a volte sono peggio di qualsiasi verità. Quindi optiamo per seguire i consigli degli andrologi del sito: un secondo spermio e poi visita andrologica. Dopo innumerevoli ricerche online trovo un centro privato nel paese vicino che si occupa esclusivamente di gravidanze e problemi d'infertilità. Il sito online è completo e dettagliato, e le recensioni delle persone sui forum sono ottime. Così provo a chiamare, ma non risponde nessuno. Riprovo... nessuna risposta. Forse è troppo presto, forse il venerdì sono chiusi. Allora scrivo una bella mail chiedendo se effettuano spermiogrammi secondo il who 2010 e i relativi costi. Non contenta 2 minuti dopo richiamo mangiucchiandomi le unghie.
- Pronto centro xxx?
- Pronto... emm... si.... mi scusi volevo un informazione. Voi fate spermiogramma seguendo lo standard who 2010?
- Si, certo. Lei è la signora che ha appena inviato la mail?
Dho! Che figure
- Ehm si, sono io
La ragazza è gentilissima e cordiale, mi spiega tutto nei minime dettagli. Prenoto per la settimana dopo. E' talmente carina che le racconto anche dell'altro centro e dei valori non buoni del mio lui. Mi dice che gli esiti sono pronti in giornata e se vogliamo hanno un buco per il giorno dopo dal loro andrologo. Rifiuto l'offerta e vado avanti ^^, lui non può prendersi due permessi in due giorni consecutivi senza giustificazioni. E c'è sempre la piccola speranza che l'altro ospedale abbia fatto casino e i valori siano totalmente errati. Magari tutto questo è solo un brutto sogno. Vedremo gli esiti e poi valuteremo.
Allegra e pimpante chiamo mio marito per annunciargli la notizia, finalmente una via d'uscita.

Il mercoledì successivo sono in attesa della sua telefonata. Lo chiamo, riaggancia. Sono in ansia, aveva l'esame alle 9 e 30, è passata quasi un'ora e non mi ha ancora fatto sapere nulla. Finalmente il telefono squilla
- Pronto... allora?
- La dottoressa era in ritardo per via di un incidente. E' andato tutto bene, gli esiti sono già pronti stasera
- Ma il centro com'è? Come ti sei trovato? E' bello?
- Mille volte più serio dell'altro posto. Mi hanno fatto entrare nello studio della dottoressa, mi ha spiegato tutto per bene. Poi mi ha lasciato da solo nello studio dicendo di andare nel bagno interno alla stanza e di lasciare la provetta sulla scrivania. Almeno un po' di discrezione. Amo' sta volta ero più tranquillo, si vede che era migliore. Vedrai che i valori saranno almeno il doppio dell'altra volta, sono sicuro
- Speriamo... comunque andrò a ritirarli venerdì così non devo prendere permessi. Saranno 2 lunghi giorni ma pazienza.

Il venerdì mi sembra di ripetere la giornata di due settimane prima... Salto il pasto passando il tempo a guardare l'orologio, aspettando che arrivi il momento di andare. Ma questa volta non c'è la stessa ansia, ma solo una sorta di rassegnazione... sono convinta che i valori non possano cambiare in due settimane. Finalmente arriva l'ora x, imposto il navigatore e mi avvio. Il centro è diverso da come me l'aspettavo, un edificio che dall'esterno sembra una villa, piccolo ma grazioso. Entro e mi accoglie una ragazza sorridente e cordiale, credo la stessa della telefonata.
Con gli esiti in mano esco in strada ed apro la busta. 8 fogli... 8 fogli di scritte che non comprendo, nomi diversi dal precedente spermio e che quindi non so confrontare. Tutta un'altra cosa rispetto alle due paginette mingherline dell'altro centro, di certo sono più professionali. In una pagina c'è addirittura una foto degli spermini di mm a colori, mi scappa quasi da ridere. Corro a casa e mi attacco al pc per cercare di capirci qualcosa e poterli confrontare con l'altro esame e per scrivere subito agli andrologi del sito chiedendo supporto. Mi rispondono subito dicendo che questo esame è molto più completo del precedente e rispetta al meglio gli ultimi standard. I valori purtroppo sono inferieri all'esame precedente , sia per numero che per morfologia e motilità. Ma anche i valori di riferimento sono inferiori, quindi da oligoteratoastenospermia siamo passati a oligoastenospermia. Magra consolazione... ma non verso una lacrima, il tempo della disperazione è passato, ora che abbiamo trovato il centro giusto voglio combattere e trovare una soluzione...

domenica 22 luglio 2012

Si torna dalla ginecologa...

4 giorni dopo attendevo in sala d'aspetto dalla dottoressa. Sulle gambe il mio solito fascicolo con tutte le ecografie fatte finora, i suoi appunti sui miei problemi e i risultati dei dosaggi. Altrimenti dovrei ripeterle di nuovo tutto, impossibile che si ricordi tutto di tutti i suoi pazienti. In più ho anche la carta che mi ha rilasciato l'endocrinologo con diagnosticata la mia tiroidite autoimmune, per non farmi mancare nulla, e... la cartelletta con gli esami di mio marito. Ho il difetto che quando sono in tensione non riesco a stare ferma e così continuo a muovere frenetica le gambe. E, tanto per migliorare la situazione, la dottoressa è in ritardo con le visite. Penso e ripenso a quello che devo dirle, agli esami che vorrei che mi prescrivesse, e a come gli esporrò i problemi del mio lui. Sono convinta che mi tranquillizzerà come sempre, che mi dirà di non preoccuparmi come ha sempre fatto. Ma ho un nodo in gola che mi blocca anche la salivazione. Finalmente vedo uscire la dottoressa dallo studio, mi dice di accomodarmi e intanto si ferma a parlare e a scambiarsi delle carte con la segretaria. Io entro in studio stringendo la mia pappardella di carte così forte che le nocche delle mani diventano bianche e, una volta seduta, riprendo a muovere come una schizzofrenica le gambe. Sono un filo di nervi.
La dottoressa arriva e appena si siede mi viene l'impulso di saltarle al collo singhiozzando e chiedendole aiuto... ma per fortuna mi trattengo.
- Allora dimmi
- Si abbiamo iniziato la ric...
- Scusa ti spiace se faccio qualche telefonata?
E prima di avere una mia risposta, con un malloppo di carte tra le mani si mette a chiamare alcune pazienti
- Buongiorno 'tizia' sono la dottoressa G. Volevo dirti che ho l'esito del pap test ed è tutto negativo, continua con gli ovuli...
Evviva la privacy oO non si fa problemi a chiamare davanti a me per nome e cognome le ragazze dando diagnosi e suggerimenti intimi.
Alla terza telefonata, notando probabilmente i miei movimenti compulsivi ed il mio guardare e riguardare l'orologio mi chiede quasi infastidita
- hai fretta?
- no, no. l'importante è che riesca a tornare a lavoro per le 14 e 30 perchè non ho chiesto permessi...
-ah vabbè, allora le telefonate le faccio dopo.
Grazie al cielo! Le passo il mio fascicolo che si mette a sfogliare e inizio a parlare
- Stiamo cercando una gravidanza da un anno senza successo. Ho un ciclo molto irregolare, ogni 2 mesi. Lei mi aveva prescritto inofolic ma mi da allergia e non riesco a prenderlo. Mi riempio mani e piedi di bolle d'acqua fastidiose. Mi ha fatto fare i dosaggi di prolattina e progesterone che sono risultati perfetti. Ho provato gli stick di ovulazione ma sono positivi costantemente. Ho sempre pruriti intimi, soprattutto dopo i rapporti. L'altra volta mi ha dato meclon ed è passato per una ventina di giorni ma poi è tornato. E poi ho perdite bianche, ho paura sia candida. Due mesi fa il medico di base mi ha anche fatto fare gli esami tiroidei ed è risultata una tiroidite cronica di hashimoto. L'endocrinologo ha detto che non sono necessarie pillole perchè i valori sono bassi, ma ha detto di informare la ginecologa facendole leggere questo, perchè in caso di gravidanza potrebbero esserci problemi al feto. Volevo sapere come devo procedere ora, che esami devo fare.
Lei legge anche il referto endocrinologico velocemente
- Da quanto tempo hai detto che cercate una gravidanza?
- un anno
- e tuo marito non ha fatto ancora lo spermiogramma?
- si, bè ecco, l'ha fatto la settimana scorsa e gli esiti non sono bellissimi
- fammi vedere
le passo il foglio e mentre legge trattengo il fiato
- bè sono un po' pochini...
- si e sono anche un po' bruttini...
Sento che gli occhi mi si riempiono di lacrime mentre lei continua a leggere, la fronte le si increspa. Poi senza dire una parola prende il mio fascicolo e inizia a scrivere. Io cerco di leggere per capirci qualcosa, il cuore mi salta un battito quando leggo "infertilità involontaria da..."
- da quanto hai detto che cercate una gravidanza?
porca...
- un anno, 12 mesi!
"infertilità involontaria da 12 mesi"
Poi apre un cassetto della sua scrivania, tira fuori un agendina, sembra telefonica. La scorre, e sul mio fascicolo segna un numero di telefono con vicina una scritta illeggibile.
Dopo secondi che sembrano ore alza gli occhi e mi guarda finalmente
- Ti ho segnato il numeri di un centro d'infertilità. Chiama e fissa subito un appuntamento di coppia, tanto passerà tutta l'estate prima che vi possano vedere. Intanto ti visito e poi ti spiego bene
Ok, ora non ci capisco più nulla, alla parola 'centro d'infertilità' il mio cervello ha smesso di funzionare, blackout.
Mi visita velocemente e ripete le cose di sempre
- Tutto a posto, ovaie perfette, utero perfetto, niente che non va
- E i pruriti? Non è candida?
- Solo un po' di batteri, ti prescrivo il meclon per altri 10 giorni. Ma... come l'ha presa tuo marito?
- Bè... lui è convinto che gli esami siano sbagliati perchè era un po' nervoso, vuole rifarli
- Per me è inutile, meglio che stia tranquillo per questi mesi senza pensare a esami o altro, il centro vi dirà cosa fare. Poi se vuole rifare l'esame a tutti i costi che lo faccia. Tanto basta andare in bagno e masturbarsi un po'!
E scoppia a ridere! Ride... io trattengo a stento le lacrime e lei ride a crepapelle. Forse rendendosi conto che io non ho raccolto la sua battuta cambia subito argomento.
- Comunque gli esami dell'endocrinologo me li riporti poi quando sei incinta, così valuteremo il da farsi
- Perchè io sarò incinta in futuro...?
- Si, certo che lo sarai.
Il suo tono è distaccato, non so se prendere per vere le sue parole e crederci o no...
Ecco questo era tutto quello che avrei voluto sentirmi dire... niente centri d'infertilità, niente battute fuori luogo... ma solo un "stai tranquilla che un figlio lo avrai". Una parola di conforto, un fievole lume nel buio che mi avvolge e che riempie le mie giornate da una settimana. Invece queste parole ho dovuto quasi estrargliele a forza, e non erano nemmeno convinte.
Alla fine della visita mi rivesto e lei ricomincia a spiegarmi
- Devi chiamare subito questo centro, loro vi faranno fare tutti gli esami del caso e vi seguiranno.
- Ma... io non devo fare esami? Il mio ciclo è sempre sballato e...
- No, tanto faranno fare tutto loro. Per i cicli irregolari potrei prescriverti il clomid ma è inutile stimolare le ovaie quando dall'altra parte non c'è... nulla.
Sento il vuoto sotto i piedi... non c'è nulla... cerco di aggrapparmi a qualche cosa
- E... e se avessi le tube chiuse? Ho letto che c'è un esame che...
- No, tanto se al centro opteranno per la fivet, anche se dovessi averele tube chiuse non succede nulla, perchè le tube vengono overpassate
Fivet... ha detto fivet... inizio a vedere nero
- E... e per i pruriti? Possibile che continuano a tornare... poi le perdite...
- Te l'ho detto, una settimana di clomid e torna tutto a posto. E' inutile che vi stressiate a fare esami, tanto al centro vi faranno rifare tutto. Ascolta se è da un anno che non riuscite ad avere una gravidanza è perchè c'è un problema. E il problema abbiamo appurato che è di tuo marito. Tu sei perfetta, non hai nulla che non va. Chiama al più presto il centro e non perdete tempo

Abbandono lo studio in una nuvola di confusione mentre la dottoressa mi urla allegra
- e mi raccomando, fammi sapere
- si certo
ma sapere cosa, che tra dieci minuti si sarà ridimenticata di me. Mando un messaggio veloce a mio marito
- Amore... ci ha diretti direttamente in un centro d'infertilità... ha parlato di fivet. niente esami per me, farà tutto il centro ha detto
Dentro di me il vuoto, forse peggiore di quello provato fuori dal centro 4 giorni fa, con gli esiti di mio marito freschi di stampa tra le mani. Ora ogni mia speranza è definitivamente crollata. Raggiungo la macchina non so come, perchè la mia testa è lontana anni luce, vaga in un'altra dimensione in cerca di un qualcosa che credeva di trovare oggi... ma che è definitivamente perso.
Arrivo al mio ufficio, salgo le scale assente, nonostante ci sia l'ascensore sul mio piano già pronto. Non voglio stare in spazi chiusi. Mi si chiude la gola, non respiro, tutto è annebbiato, ho gli occhi inumiditi dalle lacrime. Mi rifugio in bagno cercando di strappare tra i fischi dei miei polmoni qualche soffio di ossigeno. Un attacco di panico, come non riconoscerlo. Prima che sia troppo tardi chiamo mio marito, solo lui riesce a tranquillizzarmi quando capitano questi episodi, solo lui sa cosa fare.
Mi parla calmo al telefono, e non mi abbandona finchè i miei polmoni ricominciano a funzionare correttamente, finchè il mio cuore riprende il suo battito regolare, finchè riesco ad uscire dal bagno senza che nessuno capisca.

Nel pomeriggio continuo a riprendere il mio fascicolo per rileggere le 4 righe scritte dalla dottoressa... Dopo qualche ora mi faccio coraggio e provo a comporre il numero del centro. Una voce metallica mi segnala che il numero è sbagliato. Ha sbagliato numero, e non mi ha nemmeno detto qual'è il nome del centro che devo chiamare... mi scappa quasi da ridere per la situazione, peggio non si può. Non ho intenzione di richiamarla e richiederle il numero, così inizio a cercare tra la rete i numeri dei centri d'infertilità di milano per capire quale gli assomiglia di più. Alla fine lo trovo, è il San Paolo di Milano. Aggiungo il numero che mancava sul mio fascicolo e lo riposo. All'ennesimo sguardo furtivo alla mia cartelletta mi decido, riapro il fascicolo e compongo il numero. Appena squilla riaggancio. Che sciocca, devo stare calma. Devo solo chiamare e chiedere un appuntamento, cosa ci vuole... Ricompongo il numero, al terzo squillo risponde una voce di donna
- Ospedale San Paolo, boungiorno!
Io resto muta, non riesco a parlare, riaggancio.
Ok devo prepararmi, ripeto mentalmente cosa devo dire, devo solo prenotare la prima visita di coppia per infertilità. Parto con il terzo tentativo, risponde la stessa voce di prima, ma... non ce la faccio e riaggancio. E' troppo presto, non sono pronta, in pochi giorni sono stata catapultata in questo mondo fatto di mille esami, diagnosi, paure e non ho avuto modo di prepararmi. Non ci riesco... e poi forse il numero sbagliato è proprio un segno, questa chiamata non s'ha da fà. Sta sera ne parlerò con calma con mio marito e decideremo il da farsi assieme... e la telefonata la farò accanto a lui.


sabato 21 luglio 2012

Premi!!! The versatile blogger e Red Carpet

Con gioia vi annuncio che la dolcissima Raffaella di http://mammamimmononsolo.blogspot.it mi ha regalato i miei primi due premi: Premio Blog versatile e Red carpet!!!

The versatile blogger: 
Le 7 cose su di me:

1) Adoro gli animali da... sempre. Al momento, nonostante la mia casetta minuscola di appena 70 m2 ne ho 5! oO . Vabbè 3 sono tartarughine d'acqua eheh

2) Sono una ragazza ultra serissima, quasi noiosa! eheh! mai ubriacata in vita mia, non ho mai provato una sigaretta nemmeno per sbaglio

3) Adoro la tranquillità, una seratina a casa sul divano guardando un film o leggendo un bel libro

4) Non guardo più i telegiornali da quando mi immedesimavo troppo nelle situazioni e quando succedevano cose brutte stavo male psicologicamente e fisicamente

5) "Chi l'ha visto" mi terrorizza ahahahahah

6) Adoro pollyanna e il suo modo di vedere la vita

7) Ho una corazza esterna bella resistente che mi sono creata nel corso degli anni per difendermi dalle cose brutte. Però le poche persone che riescono ad oltrepassarla entrano nella mia vita per sempre.


Red Carpet:
1) Qual è l’ultimo acquisto fatto?
1 paio di ballerine!
2) Quale sarà il tuo “must/have”primavera estate?
emm... cos'è? Sarebbe quello che vorrei suppongo... Bè desideravo un set di pennelli della zoeva che mi sono presa 2 settimane fa ^^

3)Unghie lunghe o corte?
Corte, tranne qualche botta di testa in cui le lascio crescere leggermente, ma per poco. Le unghie lunghe fin da piccola mi facevano senso oO. Sono strana lo so. Non c'è nulla di più carino di unghie corte con uno smalto dai bei colori forti ^^
4) Rossetto o gloss?
Gloss o comunque rossetto dai colori tenui.
5) Stivali o sandali?
In inverno stivali, d'estate sandali
6) Abbronzatura si o no?
Si ma non eccessiva. Trovo poco fini le persone con abbronzature fortissime
7) Profumo o acqua profumata?
Profumo
8) Hai fatto programmi per l’estate?
Puglia!
9)Occhi o labbra in primo piano?
Occhi
10) Terra o blush?
Blush
11) Palestra o dolce far niente?
non sono molto sportiva :-w
12) short o mini?
Mini ma non eccessivamente corta. Odio essere al centro dell'attenzione
13) Capelli lisci o ricci?
Lisci
14)Il tuo colore per l’estate?
Cambia ogni anno normalmente. Quest'anno beige/oro
15) Giornata al mare o in montagna?
Mi piacciono entrambe. Troppo mare mi annoia però
16)Fondotinta d’Estate?
Se abbronzati no, altrimenti si.
E ora i 15 blog: 
http://vorreiesseremamma.blogspot.it/ Blog dolcissimo pieno di storie bellissime
http://allafinearrivamamma.blogspot.it/ una donna straordinaria che lotta con per realizzare un sogno, e sono certa che la sua determinazione la porterà lontana
http://diversamentefertili.blogspot.it una coppia che ha raggiungo la felicità
http://frida-incercadite.blogspot.it/ sperando che questo premio le strappi un sorriso
http://incintaoquasi.blogspot.it/ perchè la sua felicità è contagiosa
http://ilmiodiarioduo.wordpress.com/ per lei e per la sua tenera e bellissima Valentina
http://misentogiamamma.blogspot.it/ perchè ora ha bisogno di tutti gli incrocini di questo mondo
http://lamiaplectrude.blogspot.it/ perchè con le sue parole riesce ad incantare
http://prestomamma.blogspot.it/ per sveva eperi suoi due cuccioli
http://mammadentro.blogspot.it/ per babi e perchè la sua dolcezza deve essere ricompensata
http://unonessunocento000.blogspot.it/ perchè lei ce l'ha fatta e mi da una grande speranza
http://ninacerca.blogspot.it per la sua fantasia che arricchisce tutte noi
http://quasicomepensavo.blogspot.it/ perchè le avventure di Alessia e il suo bimbo riescono sempre a strapparmi un sorriso
http://duescimmieeunpanda.blogspot.it perchè non vedo l'ora di leggere una degna conclusione al loro percorso.
 http://mentretiaspettorido.wordpress.com/ perchè le sue parole potrebbero essere le mie... 

ecco dovrei aver fatto tutto da brava scolaretta. Un abbraccio a tutte
Bimba

mercoledì 18 luglio 2012

I giorni più brutti

Dopo aver allagato il mio dolore nelle lacrime, quando i miei occhi avevano già consumato tutte le loro riserve, mi rialzai con decisione pronta ad intrapprendere la mia battaglia. Corsi a leggere quei termini che non capivo fino in fondo: oligospermia, teratospermia e astenospermia. Come immaginavo gli spermatozoi di mio marito erano pochi, lenti e quasi tutti malformati... niente di buono, poche speranze. Ma in fondo c'erano, e già per questo potevamo ritenerci fortunati. Meglio pochi che nulla, no? Alla fine ne basta solo uno, e sui vari forum ho letto di moltissimi miracoli, situazioni disperate che si sono risolte senza spiegazione. Continuavo a ripetermi questo nella testa, così che mi restasse impresso, così che io iniziassi a crederci davvero. Avevo bisogno di un appiglio, una speranza, per non precipitare nel vuoto che mi stava inghiottendo. Dopodichè cercai un forum di specialisti e scrissi tutti i valori dell'esame per un consulto, un aiuto, un consiglio... nel giro di poco 3 andrologi avevano già risposto alle mie domande. Esami non belli ma nemmeno così tragici, consigliavano un nuovo spermiogramma in un centro che rispettasse gli standard del who 2010 perchè quel referto usava riferimenti un po' datati. Ecco una speranza! forse mio marito aveva ragione, forse era agitato, il centro non troppo preciso e questa era la conseguenza. I valori non potevano ribaltarsi, questo lo sapevo, ma anche se dalla diagnosi fosse sparito un "grave" mi sarebbe bastato. Poi consigliavano di rivolgersi ad un buon andrologo per verificare qual'era la causa di questi valori. Passai il pomeriggio sul web a cercare cause e soluzioni per ogni problema andrologico che poteva dare questi risultati: tiroiditi, problemi ormonali, varicocele, infezioni, prostatiti,... se si fosse trattato di una di queste cose, una soluzione c'era. E questa era già un'altra speranza, perchè ero convinta che nel caso di problemi maschili l'unica soluzione fosse la pma.
Mi rinfrescai per accogliere mio marito nel migliore dei modi, non volevo che capisse quanto stavo male, non volevo che si sentisse in qualche modo in colpa. Ora dovevo essere io la roccia. Rinchiusi "il mio vuoto" in un cassettino dentro di me e nascosi bene la chiave. E lì doveva restare fino ai momenti di solitudine in cui potevo sfogarmi senza ferire nessuno.
Appena mio marito varcò la soglia gli saltai al collo con un sorriso. Lui mi guardò stranito
- mi stupisci, già t'immaginavo in lacrime
- ho già dato... ora stai tranquillo che una soluzione la troviamo, ho già scritto a dei medici...
Parlammo per un bel po' e mio marito non mostrò paura o preoccupazione. Ma lui è bravo a mascherare quello che prova, anche a me, ed è difficile leggergli dentro.
Il giorno dopo chiamai mia madre per dirle che non sarei andata a trovarla. Non ce l'avrei fatta, non potevo lasciare mio marito solo con i suoi fantasmi, e non sarei riuscita a mascherare l'uragano che avevo dentro. Sarebbe bastata una frase "come mai hai gli occhi gonfi?" oppure "come sei pallida" per farmi esplodere. E mia madre non sapeva nulla, nessuno sapeva nulla. L'unica che sapeva e che doveva sapere era la mia migliore amica di sempre. Con lei potevo sfogarmi sapendo che nessuno più di lei poteva essere discreta. Provai a parlare con mio marito chiedendo se non fosse il caso di informare i genitori ma lui non volle. Alla fine non sapevamo nemmeno contro cosa dovevamo combattere, inutile allarmare tutti. Avremmo superato tutto da soli.
La domenica, il giorno della festa della mamma, sarà un giorno che non dimenticherò mai. Scoprire che la via per diventare madri, quello che hai sempre sognato, per te sarà una strada in totale salita, e non è detto che ci riuscirai, è un macigno pesante da sopportare. E se ci aggiungiamo il ciclo e fiori e bigliettini ovunque con scritto "auguri mamma", "mamma sei la mia unica gioia", "grazie di avermi donato la vita"... bè, vi lascio immaginare. Avrei voluto chiudermi in casa e non vedere nessuno, ma non potevo, lo dovevo a mio marito. Passammo la giornata io e lui soli, in giro per il paese. E quando in un negozio lui vide un piccolo animaletto, non riuscii a convincerlo a non comprarlo.
- Farà compagnia al cane - insisteva
ma in fondo io sapevo la verità. Lui è sempre stato così, nei momenti più difficili lui affogava le sue preoccupazioni in un nuovo animale a cui prestare attenzioni e cure. E' stato così quando ha perso il lavoro, ed è stato così anche sta volta. Forse è il suo modo per non pensare e rivolgere le sue attenzioni ad altro.
Il giorno dopo chiamai la ginecologa per fissare una nuova visita. Lei era la mia speranza, la positività fatta donna e sapevo che mi avrebbe aiutato. Lo credevo...

martedì 17 luglio 2012

Arriva il tempo degli esami

Finalmente, se così si può dire, si avvicina il tempo dei controlli. All'undicesimo mese convinco mio marito ad andare a fare subito lo spermio, per non perdere altro tempo, così sarei andata dalla ginecologa con già gli esiti in mano. Mi informo e scopro che l'ospedale della mia città non è molto affidabile per questo tipo di esami. Quindi prendo le pagine gialle e chiamo tutti i centri privati della zona. Al quarto tentativo trovo quel che cerco. Prenoto per la settimana successiva e informo mio marito.
Con la data fissata inizio a essere pervasa da un senso d'inquietudine che si fa sempre più prepotente. Ho paura, ho il terrore che il risultato non sarà buono. E inizio ad autoconvincermi che sarà così, me lo sento. Faccio fatica a dormire, a mangiare, ho un peso opprimente al petto, sono paralizzata dall'ansia. La mattina dell'esame mio marito si alza presto e si avvia verso il centro. Dopo poco mi chiama dicendo che c'è una coda pazzesca e che se ne va perchè non poteva arrivare tardi a lavoro, avrebbe prenotato per un altro giorno e chiesto un permesso. Mi viene la tachicardia, non è possibile ci sia tanta coda, quanta gente potrà mai andare a fare uno spermiogramma in un giorno? Non possiamo rinviarlo, io già sto una pezza, non voglio prolungare il martirio, non ce la farei. Mi metto a chiamare il centro 3000 volte finchè non rispondono, gli spiego la situazione e mi dicono che probabilmente mio marito è nel piano sbagliato, che c'è solo lui e lo stanno aspettando. Richiamo mio marito che era già in macchina "TORNA INDIETRO!!!" attimi di panico totale... Alla fine riesce nel suo scopo, mi chiama dicendo che ha fatto l'esame però era in ansia e in imbarazzo e non voleva nemmeno consegnare il referto rimandando tutto ad un'altra volta. Ha dovuto passare con la provetta in mano in una sala d'aspetto piena di donne che lo fissavano, evviva la discrezione. Comunque andata, esiti dopo 7 giorni.
L'attesa è snervante, ogni volta che chiudo gli occhi vedo una scena come se l'avessi vissuta altre mille volte, nitida e reale. Io, con gli esiti in mano, in strada tra le lacrime piegata dal dolore.

E' difficile descrivere quei giorni... un attesa che potrebbe cambiare totalmente il corso del tuo prossimo futuro... in peggio. C'era qualcosa che non andava, me lo sentivo, lo sentivo dentro. Volevo stare sola, sola con mio marito, a godermi gli attimi di tranquillità e pace quotidiana, che sarebbero potuti essere sconvolti da un momento all'altro. Volevo sapere ma dall'altra non volevo sapere per paura che tutto sarebbe potuto cambiare. Le ore, i minuti non passavano mai ed io avrei voluto scappare da tutto, dai problemi, dai pensieri che mi affollavano la mente, dalla paura, dal dubbio. Volevo solo sapere che ero io il problema, che mio marito era sanissimo, forte e invincibile come l'ho sempre visto.

Quattro giorni dopo l'esame, due giorni prima della festa della mamma, convinco mio marito a chiamare il centro per chiedere se magari gli esiti non fossero già pronti, visto che avevo il pomeriggio libero. Ho il pensiero di dover tornare a lavoro in caso di esiti negativi, chissà in che stato, e dover dare spiegazioni a qualcuno. Gli esiti sono pronti, e ci dicono che li avrebbero preparati per il pomeriggio. La morsa allo stomaco diventa più forte. Finito il lavoro corro a casa, non riesco a mangiare nulla, inizio a fissare l'orologio sperando che il tempo passi in fretta. Alle 14 e 30 raccatto velocemente le mie cose e corro al centro. Varco tremando la soglia della segreteria, salgo al primo piano dove mio marito mi ha detto di andare. Le impiegate mi dicono di tornare al piano terra, gli esami si ritirano lì. Torno sui miei passi, non ci capisco più nulla, il mio cervello ormai non connette più, vuole solo una risposta a tutti i miei timori. Arrivo alla reception:
- scusi dovrei ritirare gli esami di mio mar...
- come non le hanno dato i fogli per il ritiro? Cognome? - mi interrompe bruscamente la ragazza
- no, non ci hanno dato nessun foglio... il cognome è xxx
- ah, è per lo spermiogramma
Perchè l'impiegata non mi guarda più in faccia e ha quell'aria da funerale? Perchè mi passa i fogli senza guardarmi, senza un accenno di saluto, come fossi solo un insetto da scacciare via? Forse lei sa? Sapeva anche che dovevo ritirare lo spermio, ma io non gliel'ho detto... C'è qualche cosa che non va e lei lo sa, e non vuole che lo capisca perchè non potrebbe sapere, c'è la privacy... mille pensieri mi passano per la testa in una manciata di secondi, ma li rimando a dopo, ora ho altro a cui pensare. Esco di fretta in strada, come in un dejavù mi vedo aprire con furia la busta, scorrere una serie infinita di numeri che non capisco, anche se noto subito che sono al di sotto dei valori di riferimento. Ma non mi dicono nulla, non ci capisco nulla... arrivo velocemente all'ultima pagina e leggo... leggo e non avrei voluto leggere, perchè sta volta non è un mio pensiero, non è un brutto sogno, sono io realmente in strada a leggere quel referto, è tutto vero... Richiudo i fogli, li metto in borsa e chiamo il mio unico appiglio, la roccia della mia vita. Cerco di mascherare il tremore della mia voce, non voglio che stia male, ora sono io a dover sostenere lui.
- Amore...
- Allora? Hai ritirato gli esiti???
- Si amore, ma non sono molto belli sai?
- Come... cosa c'è scritto?
- Ci sono dei termini strani, grave qualche cosa, lieve qualche cosa e oligospermia
- Leggimi bene cosa c'è scritto
Riapro la borsa, sempre restando lì impalata davanti al centro, senza avere la forza di muovere un passo
- Lieve astenospermia e grave teratospermia in paziente con oligospermia
- ... lo sapevo, quando ho fatto gli esami ero agitato. Ho già letto in giro che cambia tanto in base allo stress. Sicuro è quello, lo rifaccio e vedrai che sarà l'opposto
- amore forse è meglio che prima vada dalla ginecologa a sentire cosa dice lei..
- si ma tanto ho deciso, prenotami subito un altro esame che vado a rifarlo
- forse è meglio andare in un altro centro, magari questo non è affidabile. Ma stai tranquillo, poi ci pensiamo con calma
Riaggancio. E' tutto come mi immaginavo, tutto identico, con la sola differenza che non sto piangendo in mezzo alla strada. Il dolore mi ha paralizzato ogni senso, non provo nulla, non riesco quasi a muovermi. Poi cerco di reagire, ho delle commissioni da fare, la vita continua, devo andare. Ho promesso a F. che le avrei comprato i confetti per il suo matrimonio. Mi avvio decisa alla macchina, scaccio ogni pensiero, metto in moto e parto convinta e sicura. Ma dopo pochi metri inizia a rincorrersi continua una frase nella mia testa, ricorrente e dolorosa "Non sarò mai mamma, non sarò mai mamma... non sarò mai mamma, non sarò mai mamma, non sarò mai mamma, non avrò mai un figlio, non sarò mai mamma...". E le lacrime iniziano a fluttuare sul mio volto, prima leggermente poi come una tempesta mi inondano incontrollate. Ma io continuo a guidare, devo andare, devo fare qualche cosa, non posso fermarmi ora, non devo. Allo stop mi sento osservata ma non mi giro a guardare quale guidatore mi stia fissando incuriosito, non reggerei se qualcuno mi chiedesse "c'è qualche cosa che non va?". Io devo FARE, devo scappare via. Fuori dal negozio mi asciugo velocemente le lacrime, scelgo con accuratezza i confetti, mi dirigo alla cassa. La commessa guarda i miei occhi gonfi e mi sorride, devo avere un aspetto orribile, chissà cosa pensa. Penserà che sono una pazza sposa che avrà fatto chissà quale tragedia perchè il vestito alla prova stringeva o perchè i tovaglioli non erano della stessa tonalità del tulle che ha usato per i centro tavola. Glielo lascio credere, la realtà è molto peggiore.
Risalgo in macchina e mi suona il cellulare. Mio marito vuole sapere come sto, come sempre è lui a preoccuparsi per me, sono io la debole della famiglia. Cerco di tranquillizzarlo e di farmi sentire speranzona e tranquilla, mentre dentro di me c'è solo il buio, il nero più oscuro e totale. Corro a fare altre commissioni che avevo in programma, cercando di dimenticare tutto, come fosse solo un brutto sogno. Quando finalmente supero l'ingresso di casa però la realtà mi investe, come una corrente mi trascina, le gambe mi cedono, le ginocchia si piegano e con la faccia sul pavimento freddo urlo, con un grido silenzioso butto fuori tutto quello che ho dentro.

lunedì 16 luglio 2012

Cambio di prospettiva

All'inizio della ricerca tutto ciò che attendevo era l'ovulazione, passata l'ovulazione aspettavo con ansia il verdetto sperando di trovare una bellissima sorpresa. Man mano che i mesi volavano via e accatastavo un esito negativo dietro l'altro, ho iniziato pian piano a vederla diversamente. Quello che aspettavo era la visita dalla ginecologa, poi l'ovulazione per poter fare i dosaggi, poi l'esito degli esami... iniziavo a convincermi sempre di più che qualcosa non funzionava, qualcosa di più del mio ciclo sballato. Dopo 3 mesi dalla visita della ginecologa riuscii finalmente a fare i dosaggi di prolattina e progesterone, che erano, contro ogni mia previsione, perfetti. E allora cosa non andava? Cavoli siamo giovanissimi, in salute, senza problemi apparenti, e allora perchè non riuscivamo a concepire? Perchè per tutti attorno a noi era così semplice mentre per noi sembrava impossibile? Iniziai a cercare da sola una soluzione, una cura che potesse aiutarci, iniziai a combattere con le unghie e con i denti con il coraggio che mi esce fuori nei momenti di difficoltà. Sono passata dall'omeopatia per regolarizzare il ciclo, ad una dieta povera di carboidrati, senza ottenere risultati, per poi tornare su inofolic nonostante le reazioni allergiche, perchè era l'unica cosa che mi aiutava. Meglio qualche prurito e qualche sfogo che un'attesa snervante ogni mese. Dopo gli esiti dei dosaggi iniziò a balenarmi alla testa l'idea che forse non ero solo io ad avere problemi, forse anche mio marito aveva qualche problemuccio. Gli feci quindi bere succo di pompelmo e gli presi le pastiglie di maca che secondo molti fanno miracoli. Ma nonostante il nostro impegno il risultato era sempre il medesimo. Dopo averle provate proprio tutte e aver passato ore e ore a cercare ogni singolo sistema per aiutare la natura, dalla mummia alla candela, dai rapporti un giorno si e uno no, a tutti i giorni, a più volte al giorno... la mia prospettiva cambiò radicalmente. Iniziai a fare il conto alla rovescia per il tempo che mancava alla visita ginecologica e agli esami di mio marito. Ripassavo mentalmente tutto quello che la avrei chiesto, gli esami e le cure che avrei voluto fare, clomid per 3 mesi, isterosalpingografia per verificare che le mie tube fossero belle aperte, dei dosaggi ormonali seri per verificare come mai i miei stick di ovulazione fossero sempre positivi, magari un bel tampone perchè i miei pruriti erano tornati più fastidiosi di prima nonostante la cura. Insomma volevo essere rigirata come un calzino, dopo quasi un anno volevo trovare il problema, volevo nostro figlio a tutti i costi. Perchè un problema doveva esserci, ne ero certa, che fosse una piccolezza tipo un ambiente vaginale troppo acido che non aiutava gli spermini, oppure un'ovulazione "non buona". Quello che però speravo con tutto il cuore era che il problema non fosse di mio marito. Se il problema fosse stato mio c'erano cure, rimedi, aiuti, ma se il problema è maschile è più difficile, rimandano direttamente alla pma nella maggior parte delle volte. E non sapevo come mio marito l'avrebbe presa... io ero già convinta di essere io "la sbagliata" quindi ero già tranquilla e rassegnata, ma per un uomo è diverso, è difficile accettare un problema di questo tipo... e se lui crollava, io sarei crollata a mia volta



venerdì 13 luglio 2012

I giorni no...

E poi arriva uno di quei giorni in cui nonostante la tua positività, nonostante il tuo spirito di pollyanna che cerca di trovare il lato positivo ad ogni cosa, tutto sembra remarti contro, trascinarti via con la sua violenza. E tu provi ad aggrapparti con le unghie e con i denti ad ogni appiglio in quel fiume nero come le tenebre, pronta a lottare per la tua vita, per tuo marito, per il tuo sogno, non molli mentre una voce, una risata cattiva ti penetra nelle orecchie, sottopelle, nelle vene e ti fa rabbrividire, la risata di un destino che si prende gioco di te... in un giorno qualunque.
E proprio in uno di questi giorni arriva un'amica, avvicina una sedia al tuo tavolo e guardandoti negli occhi dice "ti devo dire una cosa..."
E tu sai già benissimo cosa ti vuole dire, dopo 8 mesi a spulciare ovunque sintomi e accortezze da assumere, riesci a riconoscere con il radar ogni piccolo segno. Hai già notato il suo viso più pieno, il suo corpo ammorbidito, e la sua reazione quando gli altri glielo facevano notare, non risentita o preoccupata per il suo fisico a cui tiene tanto, ma consapevole e tranquilla. Hai notato come quel giorno in cui tutti hanno prenotato al giapponese lei non ha preso il suo solito sushi. Hai notato il suo modo morboso di lavare la frutta che non le avevi mai visto mangiare prima. Hai notato le sue assenze frequenti per visite mediche, i suoi occhi più brillanti, le sue tappe frequenti al bagno, la sua debolezza. Tu l'avevi già capito da un pezzo... Solo una cosa non ti è chiara, perchè ha quell'aria funebre?
"sono incinta..."
e mandando giù un groppo in gola fai finta di non sapere nulla, non puoi di certo dirle che lo sapevi già, altrimenti il tuo "radar" farebbe pensare che stai cercando anche tu, e tutto vuoi tranne l'attenzione degli altri ai tuoi problemi, il compatimento, i pettegolezzi
"ma dai congratulazioni! è meraviglioso!!! Racconta dai, come l'hai scoperto, da quanto cercavate,..."
e in quel momento le tue orecchie vorrebbero solo tapparsi e non ascoltare più
"guarda lascia stare... è capitato e non so nemmeno io come sia possibile... e la cosa PEGGIORE è che sono 2. Quando me l'hanno detto ho urlato e ho pianto perchè non li volevo"
e mentre vorresti solo buttare in terra la tua sedia e scappare, scappare da quelle parole che ti fanno male, che ti feriscono nella carne senza che tu capisca a fondo il perchè, fanno male più di un pugno nello stomaco o uno schiaffo in pieno viso dalla tua migliore amica, ti ritrovi a consolarla
"ma dai su, non dire così, è un dono meraviglioso... anzi due... devi solo esserne felice, vedrai che andrà tutto bene"
"guarda spero solo che la mia vita non cambi"
e poi come un lampo di luce nell'oscurita, una contraddizione con quanto detto prima, inaspettata e odiata ormai dalle tue orecchie, arriva la domanda.
"e voi quando? non state cercando?"
Senti la tua maschera cedere, rischiare di frantumarsi di fronte a tanto dolore e a tanta assurdita, ma non vuoi, non puoi, nessuno deve sapere nulla di te, di voi, dei vostri problemi. E allora il dolore parla per te, prende le tue veci, si impossessa del tuo corpo, della tua testa, delle tue parole, e vuole ferire a sua volta, fare male agli altri quanto gli altri fanno male a te
"ma come certo che sei strana?"
e lei resta a fissarti "in che senso?"
"ma come fino a pochi mesi fa stavi a dirmi che secondo te avevo buttato via la mia vita sposandomi, che dovevo ancora godermi la vita, che ero una pazza a impegnarmi così giovane... e ora mi chiedi quando faccio un figlio? non ti sembra assurdo?"
lei impallidisce con gli occhi sbarrati, balbetta "n-no... non posso aver detto delle cose simili dai, non posso essere stata così stronza, mi avrai fraintesa"
"no, non ho frainteso nulla, ogni tanto bisognerebbe ragionare prima di dar aria alla bocca, tutto qua"
E il tuo dolore è soddisfatto, dopo tanto tempo si è preso la sua rivincita, occhio per occhio..., mentre tu ti senti solo svuotata e meno padrona di te stessa. Il dolore sta prendendo pian piano possesso di te

giovedì 12 luglio 2012

Ti aspetterò... senza andare via

I giorni passano, le settimane, i mesi... non hanno pietà di nessuno, loro scorrono vorticosamente davanti ai tuoi occhi e li vedi passare, attimi che non torneranno più. Mentre io sono sempre in attesa con un groppo alla gola che si fa sempre più prepotente. Niente ovulazione, niente gravidanza, niente pancia, niente illusioni... Mi sembra di essere immobile, ferma ogni mese in un circolo vizioso mentre tutto intorno a me cambia, mentre io resto aggrappata ad un sogno che sembra così semplice, così naturale... ma che resta sempre e solo un sogno. Non riesco a fare i dosaggi perchè nonostante la temperatura non riesco a capire il mio corpo. Picchi continui mi fanno illudere e sperare inutilmente. Le vacanze natalizie si avvicinano, quanto sognavo di vivere un natale differente. Mi immaginavo di ricevere il dono più bello che esista, quello dentro di me. Ma il mio ventre resta arido e vuoto, un deserto assetato ma spento. Il 23 dicembre andiamo con amici al concerto di Laura Pausini. Io l'adoro, è la cantante della mia vita, mi accompagna da quando ero bambina. E sta vivendo quello che sto vivendo io, quello che vivono moltissime donne ogni giorno. Non l'ha mai ammesso pubblicamente, ma non ha mai nemmeno cercato di nasconderlo. E le sue canzoni sono più chiare di qualsiasi intervista sui rotocalchi nazionali. Come sarebbe bello se avessi già una vita dentro di me, un barlume di vita, ad ascoltare e ad emozionarsi con me e con le "nostre" canzoni.
E quando parte "Celeste" mi si chiude lo stomaco e mi pizzicano gli occhi... quante volte ho ascoltato questa canzone, con la voglia tremenda e soffocante di AVERTI piccolo mio. Mio marito mi guarda, ci capiamo solo con uno sguardo, una lacrima mi inumidisce la guancia, brilla nella notte, brilla sotto le luci dei riflettori, brilla solo per me e mio marito perchè solo noi la sappiamo comprendere.


La mattina di natale sognavo una sola cosa sotto l'albero, ma purtroppo quello che trovo è rosso. Ma nascondo la mia delusione, la mia tristezza, il mio cuore affranto e mi appiccico un sorriso di circostanza al viso prima di uscire dal bagno. Niente e nessuno può rovinare il Natale...

mercoledì 11 luglio 2012

Nuova visita e nuova speranza

Decisa e speranzosa torno dalla ginecologa per entrare in quella che lei definiva la seconda fase, aiutare un pochino la natura. Attendo nella sala d'aspetto finchè non vedo uscire una giovane futura mamma, si vede già l'accenno della pancia. Sorrido pensando che presto toccherà a me, devo crederci. Sono già passati 6 mesi, si, ma con i miei cicli lunghi sono come se fossero solo 4, quindi non mi preoccupo. Nei mesi mi sono informata, secondo le statistiche ci sono poco più del 20% di probabilità di acchiappare la cicogna in un mese, quindi in media una coppia ci impiega 3-4 mesi. visti i miei problemini ci vorrà un po' di più, già l'avevo preventivato, quindi sono nei tempi. Sono già felice della reattività della mia dottoressa, molte si rifiutano di fare esami prima dell'anno di ricerca, mentre la mia no, parte subito alla carica. Entro in studio, le racconto tutto, dei mesi di ricerca, dei miei cicli che con inofolic sembrano essersi leggermente regolarizzati, dell'allergia all'integratore, dello spotting che non ho mai avuto prima e che è comparso negli ultimi mesi a partire da 4-5 giorni prima dell'arrivo delle rosse, dello strano prurito che mi viene dopo i rapporti, della temperatura basale che mi indica una fase luteale un po' corta, solo 10-11 giorni. Mi ascolta attentamente, poi mi fa stendere sul lettino e mi visita. Ormai non provo più alcun imbarazzo in sua presenza. Mi conferma nuovamente che è tutto a posto, ovaie perfette, utero pulito perchè ho appena avuto il ciclo, niente di anormale. Mi fa il pap test per capire il motivo del prurito ma nel frattempo mi prescrive degli ovuli che dovrebbero migliorare la situazione. Continua a confermare che io sono perfetta, le ovaie sono un po' pigre ma non ho altri problemi apparenti. Per sicurezza però mi prescrive dei dosaggi ormonali di prolattina e progesterone da fare al 9° giorno dopo l'ovulazione, per avere la certezza che io ovuli, nonostante la tb lo confermi ogni volta. Mi dice di farle sapere appena avrò gli esiti, e poi aspettare altri 6 mesi. Se per allora, ad un anno di ricerca, non avremo ancora risultati ci rivedremo e mi dice che "il signorino dovrà fare lo spermiogramma".
Mi preparo psicologicamente alla dura lotta con mio marito, ho letto che quelli delle altre ragazze in ricerca si rifiutavano, facevano storie per quell'esame. Forse lo vedono un po' come intaccare la loro virilità, hanno paura del responso. Ma dentro di me sono convinta di essere io il problema, è evidente, quindi sarà un esame inutile, da fare per sicurezza, ma inutile. Chiamo mio marito e come sempre mi sorprende:
- tesoro se fra 6 mesi ancora nulla dovrai fare lo spermiogramma
-....ok no problem
- ma sai cos'è?
- no, non ne ho idea
- devono esaminare il tuo sperma per verificare se è tutto a posto
- ...bene, perfetto
Sul viso mi compare un sorriso radioso, ho al mio fianco un uomo straordinario!

Ora mi concentro solo sul prossimo passo, devo riuscire a prendere bene la temperatura per capire esattamente il giorno dell'ovulazione, perchè i dosaggi devono essere fatti esattamente 9 giorni dopo, non posso sbagliare...

lunedì 9 luglio 2012

I mesi passano... e iniziamo a fare sul serio


Ovviamente non mi sbagliavo, e tempo 2 settimane dalla sospensione di inofolic, le bolle sparirono. E così non potevo più contare nemmeno su quello per aiutare il mio corpo a comportarsi come una qualsiasi donna normale, una donna che affronta la ricerca in modo meno ansioso e arrabbiato, perchè LEI "funziona", LEI dopo 2 settimane all'incirca dal precedente ciclo inizia ad intravvedere il muco fertile e ovula nel giro di 24-48 ore, LEI sa perfettamente quando dovrà concentrare i rapporti, LEI saprà quando dovrà credere in un reale ritardo, quando potrà fare un test. LEI non dovrà affrontare attese interminabili ogni volta, LEI non dovrà vivere nell'ignoto, analizzarsi ogni secondo, ogni dolore che il suo corpo le trasmette per cercare di capirci qualche cosa, non dovrà studiare la carta ogni singolo giorno finchè non sparirà quel muco che ormai è un nemico perchè ogni volta che lo avvisto mi indica che non ho ancora ovulato, e spegne ogni speranze. LEI non dovrà fare statistiche e previsioni ogni volta studiando i cicli precedenti per sapere quanto lungo potrebbe essere quello attuale, LEI non si illuderà ogni mese credendo in un ritardo e precipitando nel vuoto ogni volta. Io invece ogni mese mi trovo ad affrontare tutto questo, il pensiero fisso è quello di capirci qualche cosa per evitare di perdere altri mesi e buttare via tentativi come è successo tante volte. Vedo le altre ragazze "in ricerca" come me procedere mestruo, ovulazione, mestruo, ovulazione in un ciclo infinito mentre io resto sempre in attesa, mi sembra un eterno purgatorio infinito da cui non so come uscirne.
E poi ci sono le persone che ti dicono di non pensarci, magari le stesse che durante la loro ricerca erano morbose, fissate molto più di te, e nonostante questo ce l'hanno fatta al primo, secondo, terzo tentativo... ma chissà come appena incinta dimenticano tutto, diventano le sagge della situazione, loro erano quelle calme, quelle che non ci pensavano e proprio per questo l'hanno beccata subito. Io consiglierei un po' di fosforo per la memoria a queste persone, e invece la mia educazione me lo impedisce e mi limito ad un sorriso accondiscendente ogni volta.  Stanca di questa situazione, nervosa e frustrata, prendo la decisione giusta, forse la migliore scelta fatta nell'ambito della ricerca. Leggendo qui e lì leggo che per chi ha il mio problema, l'unico mezzo per capirci qualche cosa è prendere la temperatura basale. Così all'ennesimo ciclo corro al centro commerciale e mi armo di termometro digitale. Poi faccio anche un ordine su internet di stick canadesi da ovulazione, che non si sa mai... E così iniziamo finalmente a fare sul serio. Con la TB non potrò prevedere quando ovulerò, quello resterà un ignoto per sempre per me, ma almeno sarò certa di aver ovulato dopo 3 mattine dal giorno X, saprò per quando non aspettarle, saprò quando ci sarà un reale ritardo,... non mi illuderò più, e non spenderò più soldi in test di gravidanza che mi restituiranno sempre la solita lineetta di consolazione.
La tb funziona, la prendo ogni mattina "dove non batte il sole", e subito dal primo mese mi accorgo che ci azzecca, che tempo 12 giorni dal giorno che la TB indica come "giorno giusto" arriva il ciclo. La TB diventa la mia amica della ricerca, mentre gli stick con me non funzionano, sempre positivi...

Ad ottobre arriva la notizia della "prima pancia" nel mio posto di lavoro. Ovviamente una collega appena sposata, al primo tentativo, nemmeno lo cercavano davvero ancora "ovviamente". E se da una parte sono felice per lei e mi emoziono, come ogni volta che qualche persona a me vicina mi annuncia la sua gravidanza, dall'altra inizio a sentire un pizzico all'inizio dello stomaco, una sensazione ormai a me molto famigliare, e non riesco a gioire pienamente. Perchè dentro di me sento che non doveva andare così, mi immaginavo io nella sua situazione, io a dare l'annuncio felice, io che sono ormai a 5 mesi di ricerca senza successo, che sono sposata da più di un anno. Io salterei sulle sedie, urlerei, canterei la mia gioia in ogni modo, mentre lei sembra così ... "passiva"... perchè non sembra felice, perchè non si accorge della fortuna che ha? Cerco di scacciare questi pensieri dalla testa, inutile provare sentimenti simili, tanto sarò io la prossima, tra poco c'è la visita della dottoressa. Con il sorriso sulle labbra chiamo la gine pronta alla prossima tappa della nostra ricerca. Sono certa che ora mi aiuterà a restare incinta!

venerdì 6 luglio 2012

La ricerca continua... 2° mese

Dopo lo sconforto iniziale promisi a me stessa che mai, mai più mi sarei illusa così. Meglio stare con i piedi ben piantati per terra, piuttosto che volare e poi precipitare in picchiata. Ma non sono mai stata molto brava a "non sognare". Infatti fino al "brutto giorno", ho continuato a sognare, ogni singolo mese, ogni singolo ciclo, sono stata attenta ad ogni minuscolo segnale che lanciava il mio corpo, a volte in modo "quasi morboso", altre volte senza troppo entusiamo e aspettativa. Daltronde io ero convinta che nostro figlio sarebbe nato a marzo o novembre, giusto? Forse proprio per questo avevo sperato tanto in quel primo tentativo, proprio perchè la dpp sarebbe caduta a marzo. Il "ciclo per novembre" invece era ancora così lontano, troppo, mi chiedevo con che spirito sarei stata dopo 8 mesi di vana ricerca. Ma magari la mia convinzione era sbagliata, magari sarei rimasta incinta il mese successivo, o quello dopo...
Il ciclo si presentò dopo 1 settimana da quel test, 25 giorno dopo la visita della ginecologa, 60 giorni dopo l'ultimo ciclo, in fondo ero stata regolare nella mia irregolarità. Probabilmente avevo capito male io alla visita, forse non stavo ovulando ma l'ovulazione era solo vicina, oppure il tentativo di ovulazione che aveva visto la gine non era andato a buon fine, chi lo sa, non lo saprò mai. Sta di fatto che non avevo ovulato quando credevo, e nei "giorni giusti" probabilmente non avevamo nemmeno avuto rapporti a causa dei dolori al seno che mi torturavano. Che sciocca sono stata, io e mio marito decidemmo che da quel giorno, visto le mie ovulazioni frivole, non avremmo mai sospeso i rapporti nemmeno se fossi stata stra convinta dell'ovulazione.
Speravo che l'integratore mi aiutasse, la dottoressa mi aveva detto che serviva apposta per regolarizzare. Ma purtroppo anche il mese successivo l'ovulazione non arrivò quando l'aspettavo, in compenso venne a farmi compagnia la mia peggiore nemica... la cistite :-( . Cercai di resisterle, di non prendere farmaci che, nel caso fossi stata incinta, avrebbero potuto fare male al mio piccolo. Io non sapevo di non aver ancora ovulato, che l'ovulazione era ancora molto lontana, e anzi presi la cistite come l'ennesimo segnale positivo, su internet c'è scritto che in gravidanza si è più soggette ad infezioni vaginali.

Apro una parentesi. Internet è il nemico/amico delle donne alla ricerca. Amico perchè permette loro di non tenersi dentro tutto, di confrontarsi tra donne, scoprire cosa fare se la ricerca diventa lunga, imparare e conoscere. Nemmeno immagino come starei ora se non ci fosse stato, probabilmente nemmeno avrei scoperto il nostro problema e starei ancora a lottare con le mie ovulazioni. Dall'altro però è un nemico, perchè fa illudere e a volte preoccupare inutilmente. Io sfido chiunque a ricercare su google il sintomo più assurdo associato alla parola gravidanza XD. Troverete senz'altro una dozzina di donne che hanno avuto quel sintomo il mese in cui sono rimaste incinta. Se fosse per internet io sarei mamma già da un bel po'. Quindi capite che sberla ogni volta.

Dopo 1 settimana di cistite, alla vigilia della nostra partenza per il mare, dovetti cedere e chiamai il mio medico di base. Mi presi una bella ramanzina per aver aspettato tanto, viste le mie precedenti 2 pielonefriti. Le spiegai il perchè non l'avevo chiamata e mi sentii sprofondare quando lei, con voce acida, mi disse "guarda che le infezioni fanno più male ad una gravidanza di una medicina. Ci sono farmaci che si possono prendere". Così antibiotico e niente rapporti per 2 settimane. Arrivò l'ennesimo ritardo, ma sta volta mi convinsi ad aspettare prima di fare un test, sta volta non ci speravo più di tanto, il mio cuore era già entrato in fase protettiva e non voleva più scottarsi. Dopo qualche giorno di ritardo testai senza troppa convinzione, ed il risultato era sempre lo stesso infatti. Ovviamente ovulai, senza saperlo, nelle due settimane di stop a causa della cistite, e il mio ciclo sta volta fu di 42 giorni. Un bel progresso con l'integratore, da 60 a 42 giorni, ma ero ancora lontana dal potermi definire regolare. I risultati non possono essere istantanei ovviamente, ma non avevo fatto ancora i conti con il mio corpo basta..o! Dopo pochi giorni di assunzioni infatti i miei piedi e le mie mani si riempirono di bolle d'acqua. Subito non lo collegai ad inofolic, ma quando iniziai a vedere che le bolle non intendevano passare, ma anzi aumentavano, iniziò a sorgermi il dubbio... le mie strane allergie che si fanno vive nel momento peggiore, come sempre. Quindi decisi di abbandonare inofolic per vedere se la cosa migliorava...

lunedì 2 luglio 2012

1° mese... si comincia

La sera stessa, e per i giorni successivi, seguiamo alla lettera i consigli della ginecologa. D'altronde ha detto che con il mio problemino di ovaie addormentate è difficile beccare i giorni buoni, quindi nessun tentativo deve essere sprecato. Io intanto comincio a diventare sempre più gonfia, i pantaloni stringono, il reggiseno pure, e inizia la positività che ogni donna a caccia di cicogna ha provato dopo l'ovulazione. Inizio anche ad avere dei forti giramenti di testa e la domenica, in chiesa con un'amica, ho quasi uno svenimento. Stefania inizia a mangiare la foglia, mi chiede se sono ingrassata e cosa mi sta succedendo. Le racconto tutto della ricerca, e lei è felicissima per noi, e mi dice che vuole essere lei a comprarmi il test di gravidanza quando dovrò usarlo, perchè è convintissima che io sia incinta. Nei giorni successivi i sintomi sono sempre presenti, mi prende un male fortissimo al seno, un dolore che non ho mai provato prima, tanto che fatico a respirare e non riesco nemmeno a dormire a pancia in giù. Ho episodi di nausea, mi danno fastidio gli odori, insomma i sintomi ci sono proprio tutti. E dopo 1 settimana esatta dalla visita della dottoressa compaiono pure "le perdite", trovo nella carta il muco, quello strano sconosciuto che non avevo mai notato prima e che è importantissimo per le donne in cerca della pennuta, striato di sangue. Inizio a cercare su internet cosa può essere e d'improvviso il mondo si tinge d'arcobaleno: perdite d'impianto, quelle perdite che compaiono dopo 6-7 giorni dall'ovulazione e che indicano l'impianto dell'ovulo fecondato. Chiamo mio marito, ormai sono certa, siamo incinti. Iniziamo a fantasticare sui nomi, su come modificare la cameretta per farci stare lettino e fasciatoio, ci incantiamo nei negozi a guardare tutine e biberon, guardiamo tutti i neonati immaginandoci come sarà nostro figlio, pensiamo anche a come dare l'annuncio ai genitori, anche se mio marito vorrebbe aspettare il 3° mese... dice che non si sa mai. La sera mio marito appoggia la testa sulla mia pancia, le parla, l'accarezza. E' tutto così bello, troppo bello per essere reale. Intanto passano i giorni, inizio il conto alla rovescia al test... ho letto che la fase luteale, ossia il tempo che dovrebbe passare tra ovulazione e ciclo, non supera i 16 giorni, quindi se aspetto 18 giorni dalla visita dovrei avere già un esito certo. Sul forum le ricercatrici di pancia hanno inventato un giochino, si chiama la schedina dei fantasintomi, e ogni mese ciascuna la compila segnando con 1, 2 o X la presenza o meno dei sintomi, veri o fanta chissà, e poi scommette su una o più altre forumine che possono aver acchiappato la cicogna. Bè, inutile dire che la mia schedina è credo la migliore che quel gioco abbia mai visto, tutti 2, tutti sintomi presenti. Pure dell'aumento di temperatura sono certa, mio marito non riesce a starmi vicino nel letto, dice che sono un forno. Vado a trovare mia sorella e noto che mi guarda la pancia... oh no, non dirmi che ha già capito, mi rovinerà la sorpresa!
Il giorno prima del responso chiamo Stefania, le dico che è il momento, devo fare il test. Mi dice che l'ha già comprato e di passare la sera a prenderlo. E' di quelli digitali, in cui anzichè le due righette compare la scritta incinta con le settimane. Ci salutiamo con un abbraccio e lei mi fa un grande in bocca al lupo.
Quella notte non dormo, non vedo l'ora che sia mattino per avere la conferma alla mia quasi certezza e poter finalmente gioire pienamente. Stefania si è raccomandata di farlo con la pipì del mattino che è più concentrata e non c'è rischio di falsi negativi. Tanto sono già al secondo giorno di ritardo, dubito ci sia rischio di falsi. La mattina mi alzo e vado in bagno, mio marito va in un'altra stanza, non vuole vedere, non vuole sentire, è troppo nervoso anche se non lo ammetterà mai e aspetta che lo chiami io. Le mani mi tramano mentra faccio pipì su quella striscietta bianca, poi metto il tappino, poso il test e aspetto con il cuore in gola. I secondi passano e ogni tanto butto l'occhio sul test, ma l'unica cosa che compare è una clessidra. Nella mia testa mi immagino la scritta più bella del mondo "incinta, incinta, incinta!", se chiudo gli occhi riesco a visualizzarla, l'ho vista tante volte in questi 2 mesi nelle foto delle altre ragazze del forum. Ma quando finalmente apro gli occhi mi mancala la terra sotto i piedi, resto impietrina con il dannato test in mano guardando la scritta "non incinta". Non doveva andare così, non può essere andata così. Le lacrime iniziano a scendere piano, piano, una dopo l'altra, e danzano scivolando sulle mie guance, sul mio mento, mi inondano il viso, ma ciò che piange di più è il mio cuore. Il mio primo negativo, la mia prima speranza affranta... ma la cosa che più mi ferisce e fa male è il mio corpo che per l'ennesima volta mi ha illuso, si è preso beffa di me, mi ha fatto credere di non essere diversa dalle altre, di essere anche io in qualche modo funzionante, una "strana" macchina perfetta e invece non è così... sono qui al 18esimo giorno dopo l'ovulazione senza sintomi da ciclo, gonfia con un'anguria, con una nausea infinita e soprattutto con il grembo vuoto. In quel momento suona il cellulare, tra le lacrime leggo il nome Stefania
- allora.... come è andata... festeggiamo???
A quel punto non mi ferma più nulla, inizio a singhiozzare buttando fuori tutto il mio dolore... mio marito si affaccia al bagno, mi guarda, capisce, abbassa gli occhi anche lui deluso, deluso dal mio corpo, forse un po' deluso anche da me. Stefania mi rincuora, dice che forse è solo la sospensione della pillola che mi ha sballato tutto, mi saluta dicendo di stare su e non preoccuparmi, arriverà... quella è stata l'ultima volta in cui Stefania mi ha chiesto qualcosa della ricerca, da allora ha sempre prontamente evitato il discorso gravidanze e figli, mi avrà preso per una pazza sicuramente. D'altronde a chi piace sorbirsi il dolore degli altri? Ma non importa, non prendendo compassione o una falsa comprensione, perchè nessuno che non viva quello che viviamo noi, mamme ancora solo nel cuore, può capire. Questa è una delle poche certezze che mi è rimasta.